Il rimpasto, il Cremlino e quei paragoni molto infelici

Il rimpasto, il Cremlino e quei paragoni molto infelici
di autore Redazione - Pubblicato: 14-01-2021 00:00

CASSINO - L'attivista del Partito Democratico Mirco Savelli replica alla nota di Angela Abbatecola sulla staffetta in giunta tra Delli Colli e Volante. Ma lancia un monito anche il Pd: "L’assemblea congressuale, prima che sui gruppi dirigenti, dovrà discutere sul ruolo del partito"

Mirco Savelli

L'attivista del Pd Mirco Savelli interviene in merito al rimpasto di giunta e replica anche al comunicato diramato in mattinata da Angela Abbatecola di FdI.

Di seguito riceviamo e pubblichiamo

Bene il sindaco sull’avvicendamento in giunta legato ai problemi personali e professionali dell’ormai ex assessore Chiara Delli Colli. Ritengo doveroso sottolinearlo pubblicamente. Così come ritengo che in un momento di crisi così complessa non si possa e non si debbano creare tensioni inutili ma accettare la sfida della proposta costruttiva. Ci sono state diverse polemiche al riguardo, una su tutte il comunicato diramato da Fratelli d’Italia che, sorvolando sui toni sgarbati che paragonano il Sindaco della nostra Città ad uno dei più crudeli dittatori della storia, e sorvolando anche sull’infelice paragone riferito alla notte dei lunghi coltelli, evidenzia trame oscure e previsioni fondate sul nulla. Provo una sincera ammirazione per tutte le certezze che i fratelli d’Italia sembrano avere.

Ma come loro anche io ne ho qualcuna: intanto nel ricordare che dopo quasi due anni l’amministrazione di cui facevano parte già era attraversata da una crisi profondissima che di li a poco li avrebbe mandati a casa. In secondo luogo, se possiamo stare a discutere per giorni dello stato di salute della maggioranza, potremmo stare a discutere per mesi su quello dell’opposizione di centrodestra. In terzo luogo i fratelli d’Italia fanno un cocktail di problemi che, oggettivamente, non possono essere addossati tutti all’amministrazione, non parlano di quello che è stato fatto (e questo posso anche capirlo) ma soprattutto non aggiungono niente ad un dibattito pubblico già sterile. Solo un analisi imprecisa, come il fatto che il grande Timoniere fosse l’inquilino del Cremlino.

Un monito per onestà intellettuale voglio lanciarlo anche ad alcuni miei compagni di partito a futura memoria. Quando la pandemia ce lo permetterà, l’assemblea congressuale, prima che sui gruppi dirigenti, dovrà discutere sul ruolo del partito. Ritengo che nel fututo del pd cittadino non ci debba essere la voglia di andare ad incidere sulle nomine di questo o di quell’assessore che per me resta una prerogativa del sindaco e della squadra amministrativa, ma piuttosto debba concentrarsi ad aiutare l’amministrazione con la politica, discutendo e facendo proposte concrete e realizzabili.

Debba svolgere il ruolo di consigliere laddove gli è richiesto e, se dovesse servire, anche fare qualche tirata di orecchie per spingerla a migliorare. In conclusione avremo il dovere di rafforzare il sindaco e la giunta ancora di più, facendo un grande sforzo organizzativo oltre che politico, lasciando cadere anche le polemiche intorno alla presenza o meno del pd in città. Il Pd c’è e governa bene, il resto è solo retorica vuota. Quando il covid ce lo permetterà riavremo anche la nostra sezione in cui sfogare la nostra voglia di partecipazione  e proposta.





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