IL FATTO - Il figlio scrive al nostro giornale: "Provo pena per quella persona che ha violato la sacralità della morte e cancellato una parte di memoria recente"
Gentile direttore,
le scrivo in merito ad un fatto ignobile che la mia famiglia ha vissuto pochi giorni fa. Purtroppo mia madre, dopo un breve periodo di degenza presso una struttura sanitaria privata, è deceduta. Nulla da eccepire sulla professionalità e sul servizio prestato.
Per fortuna il pubblico sistema sanitario nazionale in questo paese ha ancora un valore di eccellenza. Purtroppo al margine di questo evento una persona senza morale, uno sciacallo, ha pensato di poter approfittare appropriandosi del cellulare di mia madre.
È chiaro che, tra gli effetti personali, quello era il più semplice da far sparire. Mia madre aveva utilizzato il telefono fino al giorno 7 ultimo scorso e poi nulla più. Nessuno ha visto e nessuno sa. Non era un bene né tantomeno un oggetto economicamente rilevante. È stato l'ultimo mezzo con il quale mia madre ha stabilito contatti ed effettuato telefonate.
Dalla memoria del telefono noi familiari avremmo potuto raccogliere gli ultimi istanti di vita di mia madre. Ma uno sciacallo ha pensato di approfittarne e calpestare i più elementari sentimenti di pietà e rispetto umano.
Le scrivo, caro direttore, per sfogo non per rabbia. Provo pena per quella persona che ha violato la sacralità della morte e cancellato una parte di memoria recente.
Ringraziandola, il Figlio.
Articolo precedente
Professore dell'Unicas trovato morto in albergoArticolo successivo
E' positiva al Covid ma non rispetta la quarantena: trentenne scoperta