IL FATTO - L'interrogatorio a un ex dipendente comunale che ha permesso di riaprire le indagini. La rivelazione: "L'immondizia veniva interrata nelle buche che erano profonde una decina di metri"
Conclusa la prima fase delle indagini al Nocione è emerso che la profondità media del terreno interessato dalla presenza dei rifiuti pari a circa 4,3 m, l'estensione dell'area interessata dai rifiuti pari a circa 7900 mq e il volume di terreno interessato dalla presenza di rifiuti pari a circa 34000 mc.
Nulla di nuovo, per l'ambientalista Edoardo Grossi, che svela i documenti che che hanno permesso di riaprire le indagini. Dice Grossi: "Questa è la denuncia che ha consentito di riaprire l'indagine di Nocione, la quarta. L'elemento nuovo, che di fatto ha permesso di riaprire le indagini, non è stato preso in considerazione I rifiuti, come dice l'autore dell'interramento, durante l'interrogatorio, sono stati interrati a circa 10 metri di profondità. Siamo punto e a capo. Si prospetta una quinta denuncia".
Ecco, di seguito, uno stralcio dell'interrogatorio del dipendente comunale. Furono così riaperte le indagini
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