Stellantis lascia Cassino? "Sabato sera chi c'è, c'è!"

Stellantis lascia Cassino? "Sabato sera chi c'è, c'è!"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 24-09-2021 00:00

ECONOMIA - Lo scontro tra il sindaco e le organizzazioni sindacali infiamma la Consulta. L'attacco: "Basta con le passerelle". La replica: "Ma voi cosa avete fatto finora per i lavoratori?". Poi Borgomeo di Unindustria sgancia la bomba: annuncia un piano da 100 milioni per l'automotive senza aver paura di una possibile dismissione della produzione nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. E quindi Salera rispolvera il vecchio adagio...

In sala Restagno ci sono tutti, ma proprio tutti. Non manca quasi nessuno dei sindaci del territorio. Ieri pomeriggio, a Cassino, al tavolo della presidenza della Consulta sedevano i sindaci di Cassino e Piedimonte Salera e Ferdinandi. In prima fila da un lato i leader dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, dall'altra i parlamentari della provincia di Frosinone: Francesca Gerardi ed Enrica Segneri. Un passo indietro i consiglieri regionali Sara Battisti, Mauro Buschini e Loreto Marcelli. Presenti anche i consiglieri di opposizione di Cassino Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua.

LO SCONTRO

Il clima è teso, si percepisce subito. Tocca a Gioacchino Ferdinandi rompere il ghiaccio e fare una panoramica sulla situazione dello stabilimento Fca Cassino Plant. I sindacati del resto erano stati chiari: "Speriamo che ora sia la politica a darci le risposte e non la solita Consulta nella quale sono loro che vogliono sapere da noi lo stato dell'arte". Quando Donato Gatti della Fiom-Cgil e Mirko Marsella della Fim-Cisl prendono la parola, Enzo Salera è già pronto a replicare.

Le dichiarazioni rilasciate alla vigilia dai due (LEGGI QUI: Stellantis, Giorgetti convoca i sindacati. Oggi la Consulta) non gli erano proprio andate giù. "Basta passerelle solo perchè ci sono le elezioni" il monito di Gatti della Fiom. Marsella della Fim-Cisl rimprovera gli amministratori per non aver fatto nulla di concreto finora per Fca. "Ma voi, piuttosto, fino ad oggi cosa avete fatto per difendere i posti di lavoro? Qual è la vostra proposta" la replica, con voce non propriamente tenue, di Enzo Salera.

GATTI VS MAZZAROPPI: MA COME TI PERMETTI!

Il clima si fa pesante. Libero Mazzaroppi, sindaco di Aquino, getta altra benzina sul fuoco. Dice ai sindacati: "Date modo anche a noi di interloquire con Fca, non è possibile che noi non riusciamo ad avere rapporti con i vertici di Stellantis. Noi non abbiamo più il potere di una volta e lo vogliamo recuperare con la nostra credibilità.

In questo non vogliamo ostacoli e dobbiamo mettere da parte questi teatrini, noi non possiamo solo prenderci le colpe. Voi - dice ai sindacati - non dovete blindare il rapporto con la dirigenza. Noi non vogliamo entrare nelle dinamiche dei posti a questa o a quell'altra organizzazione ". Gatti quasi salta dalla sedia. E sbotta: "E no! Questo non te lo permetto, parla per te!".

I POMPIERI

I consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti provano a riportare la calma. Spiegano ai sindaci e ai sindacati che le divisioni, oggi, non giovano a nessuno e che c'è bisogno di unità. A gettare acqua sul fuoco è anche la deputata del M5S Enrica Segneri mentre l'onorevole della Lega, Francesca Gerardi, annunci che l'11 ottobre sarà presente al Mise al vertice convocato dal ministro Giorgetti con i sindacati nazionali sulla vertenza Stellantis.

Francesco Giangrande della Uilm spiega come la situazione di Fca a Cassino si sia aggravata a causa della mancanza dei semiconduttori ma è proprio la Gerardi a spiegare che le notizie secondo cui Stellantis voglia disimpegnarsi in Italia, a partire da Cassino, al momento sono prive di fondamento. Vero è, però, che tutti i siti italiani sono candidati a una possibile chiusura.

LA BOMBA DI BORGOMEO

A quel punto, collegato in remoto da Roma dove aveva appena finito di ascoltare il presidente del Consiglio Mario Draghi all'assemblea di Confindustria, prende la parola il leader di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo. Ribalta lo schema della riunione e annuncia cosa bolle in pentola. Spiega a tutti i presenti che non è tempo di giocare in difesa ma che piuttosto, oggi più che mai, bisogna andare all'attacco.

Francesco Borgomeo ha evidenziato che è stato un errore, al momento della fusione tra Fca e Psa di accettare la presenza dello Stato francese in Stellantis  senza che il Governo italiano battesse ciglio. "Forse era distratto il nostro Governo", la tirata d'orecchie del Presidente. Ma ora è il momento di guardare avanti, al futuro. Borgomeo va dritto al punto: "C’è il rischio della chiusura dello stabilimento Fca Cassino Plant? Non è un problema". Per un attimo in sala restano attoniti. Poi il leader di Unindustria sgancia la bomba: “Puntiamo a investire 100 milioni di euro nel distretto dell’automotive intorno a Stellantis”.

In sala a quel punto si ascolta in religioso silenzio. “Noi come Unindustria - spiega Borgomeo - presentiamo le aziende del comparto: qui c’è una ricchezza che è straordinaria e che è il primo punto su cui basare il rilancio del Basso Lazio”.

L'OPERAZIONE FINCANTIERI

Spiega il presidente di Unindustria Cassino: “Fincantieri realizzerà la prima gigafactory di batterie nel Lazio. Avere una componentistica di qualità darà a Stellantis la possibilità di pensare che la filiera dell’elettrificazione può essere più semplice. Serve poi abbassare il costo dell’energia. Avere la capacità di formare le figure necessarie è l’altro punto di forza. Dico questo perchè cercare l’interlocuzione con una multinazionale è molto difficile: le multinazionali verificano i fabbisogni e fanno le scelte, non c’è pressione politica che possa fargli cambiare idea, in particolare in questo momento”. 

Ma noi - sottolinea Borgomeo - possiamo fare una cosa e come Unindustria adesso lo stiamo facendo perchè lanceremo un accordo di sviluppo per tutte le nostre aziende del comparto. Puntiamo a investire 100 milioni di euro nel distretto dell’automotive intorno a Stellantis. Stiamo lavorando a un progetto di questo genere. E lo sapete perchè? Perché saremo noi, con il nostro modello, con il nostro esempio e abbassando i costi di produzione e favorendo una grande competitività del territorio a mandare il vero messaggio a Stellantis. E a dirgli: qui ci sono le batterie, qui c’è la componentistica per fare l’elettrificazione, qui ci sono i nuovi materiali per fare le bioplastiche, ci sono le competenze, ci sono le risorse economiche quindi, cara Stellantis, ti conviene rimanere qui”.

SABATO SERA CHI C'E', C'E'

Borgomeo guarda al futuro con ottimismo e lancia un’altra provocazione: “Siccome la mobilità sostenibile è il più grande business del futuro e noi qui abbiamo questi elementi di competitività straordinari mi spiace dirlo, ma se Stellantis ha deciso per motivi politici di andare via perché la produzione deve essere francese, beh... ci sarà sicuro qualcuno che viene perché queste competenze, questa forza, questi elementi di competitività su questo territorio saranno difficile da trovare altrove. Il mio è quindi un segnale di grande ottimismo ma siamo noi a dover dimostrare che le nostre fabbriche sono competitive, non aspettiamoci che sia il politico di turno a fare pressione per avere un nuovo modello. Quando le fabbriche sono competitive gli investitori ci saranno. Se poi riusciamo ad abbassare anche il costo dell'energia qui non ci sarà più solo Stellantis ma altri costruttori di automobili che troveranno l'eccellenza del made in Italy”.

In sala parte l’applauso, il battibecco iniziale tra il sindaco e i sindacalisti resta sullo sfondo. I rappresentanti di Fim e Fiom, a dire la verità, lasciano la sala con una certa freddezza. Salera smorza le tensioni e "traduce" l'intervento di Borgomeo rispolverando il vecchio adagio: "Io sottolinierei un aspetto di quel che ha detto il presidente Borgomeo, iniziando a far balenare anche questa idea. Ovvero: noi stiamo facendo un grande investimento sul territorio, rendendolo il più possibile attrattivo con le maestranze, le infrastrutture e le risorse che ci sono. Poi, come la moglie diceva al marito, 'sabato sera chi c'è, c'è'. Se non è Stellantis, noi dobbiamo comunque essere pronti per offrirci ad eventuali altri imprenditori sul mercato".





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