La Sirena: uno sguardo d'amore sull'adolescenza

La Sirena: uno sguardo d'amore sull'adolescenza

TERRITORIO - Lunedì 18 ottobre, per l'Obesity Day, la Onlus che si occupa di disturbi del comportamento alimentare ha organizzato una mattinata di incontro e formazione alla villa comunale di Frosinone per parlare di corpo, mente e cibo.

di Giulia Zaccardelli

Al terzo piano del vecchio ospedale di Frosinone, l’Umberto I, c’è un lungo corridoio, e tre sedie blu attaccate alla parete. Sulla porta di fronte un cartello avvisa di non bussare: “Seduta in corso”.

È così che si presenta la sede de “La sirena”, una onlus che si occupa di disturbi del comportamento alimentare.

Presieduta dallo psicologo psicoterapeuta dott. Silvio Palombo, nasce nel 2011 e si stabilisce nel vecchio ospedale dal febbraio 2014, con un protocollo d’intesa con il Dipartimento di salute mentale diretto dal dottor Ferdinando Ferrauti. Si avvale della collaborazione del distretto territoriale coordinato dalla dott.ssa Gioia Marzi, psichiatra con incarico di primariato alla ASL di Frosinone, che dal 2005 ha aperto e gestito tre ambulatori impiegati nella cura dei DCA: uno a Frosinone, in due stanze del secondo piano dell’Umberto I, grazie al dott. Carlo Mirabella, direttore generale delle ASL, il secondo a Sora, che è stato chiuso da qualche anno, il terzo a Pontecorvo. Da febbraio 2014 la Sirena diventa un punto di riferimento per tutta la provincia di Frosinone, e il coordinamento con il distretto territoriale prosegue fino al 2019, quando la dott.ssa Marzi va in pensione.

Il dott. Palombo alla sede de "La Sirena"
La dott.ssa Gioia Marzi

Grazie ai suoi 10 anni di esperienza, la Sirena è in grado di accogliere ragazze e ragazzi affetti da un male silenzioso. Anoressia, bulimia, binge eating, obesità, NAS – disturbi alimentari non altrimenti specificati. Diversi nomi che individuano un grande male: la difficoltà di riconoscersi e vedersi per chi si è.

È proprio di obesità e di sovrappeso che si parlerà lunedì 18 ottobre alla villa comunale di Frosinone: in occasione della Giornata Nazionale di Sensibilizzazione per la Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso Obesity Day, la Sirena ha organizzato un momento di incontro e formazione, in cui parlare del rapporto tra il cibo e le emozioni, il corpo e la mente.

Tanti e diversi i professionisti che interverranno lunedì, per trattare una tematica ampia e complessa, che richiede attenzione: psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, nutrizionisti e dietisti. Sono queste le figure che lavorano alla onlus, perché la cura dei DCA richiede un intervento sinergico da parte di diverse figure professionali. E la forza della Sirena è appunto nel lavoro integrato.

Un rapporto conflittuale con la propria immagine è infatti la punta di un iceberg profondo, che affonda le radici nel tessuto familiare, e nella grande difficoltà di trovare se stesso. “Non so chi sono”; “Non mi vedo”: sono queste le due frasi che accomunano i ragazzi che soffrono di DCA.

Lo specchio, uno degli strumenti usati dalla Sirena nel percorso di cura

E quando questi sono incapaci di chiedere aiuto, è importante che qualcuno lo faccia per loro: madri, medici di famiglia, ospedali, preparatori atletici, amici e insegnanti; la Sirena promuove infatti campagne di informazione nelle scuole, rivolte ai docenti e agli alunni.

I soggetti più a rischio sono i ragazzi in fase adolescenziale, non più bambini, non ancora adulti, che cercano la propria identità. I fattori di rischio ci sono, ed è importante saperli individuare ed interpretare correttamente, per fare una diagnosi tempestiva, prima che sia troppo tardi.

Di DCA infatti si può morire: come ricorda la dott.ssa Marzi, l’anoressia mentale, tra i disturbi psichiatrici, è quello con il più alto tasso di mortalità. E se, da una parte, è fondamentale la presenza di strutture ambulatoriali cliniche multidisciplinari, dall’altra ci sono casi più gravi che richiedono un ricovero: per far fronte a queste circostanze la Sirena si affida agli ospedali Bambin Gesù e Gemelli di Roma.

Il fiocchetto lilla: il simbolo di chi lotta ogni giorno contro un dca

Ad oggi la Sirena è l’unico punto di riferimento per un trattamento completo sui DCA, e per la formazione sul tema: infatti il servizio territoriale dell’Umberto I accoglie i maggiorenni, limitando l’accesso alle cure solo ad una parte dei malati effettivi della provincia; la onlus effettua inoltre corsi di formazione sulla tematica, ed accoglie tirocini riconosciuti dal MIUR.

Di DCA bisogna parlare, e bisogna farlo nel modo corretto: prevenire significa permettere ad un ragazzo di vedersi per quello che è senza paura, di non essere nemico delle proprie emozioni; significa riconsegnare all’adolescenza quella leggerezza necessaria per volare nell’età adulta.

La pagina de "La Sirena" è consultabile al link: http://www.lasirenaonlus.it/





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