CRONACA - Nella chiesa di Sant'Antonio i funerali dell'ingegnere di 41 anni morto la scorsa settimana in Spagna: lascia la moglie e un bimbo di 4 anni. Il fratello Marco: "Ecco cosa è successo sabato scorso, era un normale pomeriggio con degli amici"
Una folla gremita ieri mattina nella chiesa di Sant’Antonio a Cassino per dare l’ultimo saluto a Giulio De Luca, l’ingegnere di 41 anni che ha perso la vita in Spagna durante un incidente in bicicletta. Il fatto si è verificato ad Arroyomolinos, comune spagnolo di 5.541 abitanti situato nella comunità autonoma di Madrid.In un primo momento, si pensava ad un investimento e ad un’auto pirata. Con il passare delle ore il quadro si è andato delineando ed è stato il fratello, che nei giorni scorsi è volato in Spagna, a prendere la parola ieri per spiegare quello che è successo una settimana fa.
“Era un normale sabato pomeriggio, Giulio era a casa con la moglie ed alcuni amici. Ha chiesto loro se aveva mai assaggiato il sorbetto al limone che lui preparava in casa. Ha quindi deciso di prepararlo ma si è reso conto di non avere tutti gli ingredienti necessari. Si è quindi messo in sella alla sua bicicletta per andare al vicino supermercato a fare la spesa. Una brutta caduta ad una rotonda gli è costata la vita. Purtroppo i soccorsi sono arrivati tardi e non sono riusciti a salvare Giulio - ha chiosato con dispiacere il fratello di Giulio - ma si esclude il coinvolgimento di altri veicoli”.
Il fratello ha voluto precisare la dinamica di quanto accaduto alla luce delle diverse ipotesi che si sono rincorse. Prima di lui, don Benedetto Minchella, parroco di Sant’Antonio, ha allo stesso modo voluto ricordare Giulio: “Ho una decina d’anni in più, ma non ho mai avuto il piacere di conoscerlo. In questi giorni, però ho avuto modo di ascoltare diverse testimonianze e da tutte emerge un quadro di un ragazzo speciale, di uno studente modello che ha saputo realizzarsi ed ha accumulato tanta esperienza nei suoi viaggi”.
Nella chiesa in piazza Diamare, oltre agli amici spagnoli - dove Giulio viveva da tempo - anche gli amici di Pisa dove aveva frequentato l’università e da altri Paesi dove il 41enne di Cassino aveva costruito solidi rapporti di amicizia. “E’ bello vedere in questa chiesa persone che arrivano da molte parti del mondo” ha commentato don Benedetto.
La cerimonia funebre si è conclusa poco dopo le 13, sono stati i suoi amici a portare la bara in spalla: al termine dei funerali che si sono svolti a Cassino, il feretro è stato poi tumulato nel cimitero di San Vittore del Lazio, paese di origine della mamma di Giulio.
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