Morto a causa di un ordigno inesploso, anche Cassino sotto i riflettori

Morto a causa di un ordigno inesploso, anche Cassino sotto i riflettori
di autore Redazione - Pubblicato: 25-09-2023 00:00

CRONACA - Nel weekend il TG1 della Rai in prima serata, dopo aver raccontato della tragica deflagrazione che ha ucciso il piccolo Gabriele, ha mandato in onda un dettagliato servizio sui tanti residuati bellici che giacciono ancora tra rocce ed anfratti della Città Martire

La drammatica morte del piccolo Gabriele di Pordenone, vittima di un ordigno bellico inesploso che il nonno stava tentando di disinnescare, ha portato, seppur indirettamente, la città di Cassino sotto i riflettori nazionali. Nel weekend il TG1 della Rai in prima serata, dopo aver raccontato della tragica deflagrazione che ha ucciso il piccolo Gabriele, ha mandato in onda un dettagliato servizio sui tanti residuati bellici che giacciono ancora tra rocce ed anfratti della Città Martire.

L'attenzione della Rai si è concentrata soprattutto sulla Cavendish Road, a ridosso della frazione di Caira, e intorno all'abazia di Montecassino. Sono state mostrate le immagini degli artificieri dell'esercito che hanno fatto brillare sul posto due bombe di mortaio ancora attive, e poi il prelievo di un altro ordigno rinvenuto intorno all'abazia e fatto brillare in una cava fuori città. Cassino e i cassinati, hanno pagato un prezzo altissimo alle bombe inesplose, con un numero elevato di morti e feriti rimasti poi invalidi a vita.

Uno degli episodi più dolorosi, si è verificato nel 1978,quando due cuginetti di 6 e 7 anni di S. Elia Fiume Rapido, morirono insieme per lo scoppio di una bomba saltata fuori durante un lavoro di scavo. I militari articieri, tramite le telecamere della Rai, hanno ribadito che, qualora ci si trovasse di fronte ad un ordigno bellico, non bisogna nemmeno toccarlo ed avvisare immediatamente le forze dell'ordine.

Salvatore Trupiano





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