IL FATTO - A lanciare un grido d'allarme è solo il sindacato di base FlmU-Cub: "A questo punto vogliamo capire se le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale e le Rsa, alle quali sono affidate le prerogative previste per legge, sono state convocate e informate"
Le lavoratrici e i lavoratori del sito Stellantis di Piedimonte San Germano hanno DIRITTO di sapere formalmente cosa sta accadendo all'interno della fabbrica, e chi possiede le informazioni ha il DOVERE di comunicarle.
Ad intervenire in una nota è il sindacato di base Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti che evidenzia: da articoli della stampa e per bocca di autorevoli sindacalisti, intervistati dalle televisioni locali, si apprende che la direzione aziendale del sito Stellantis cassinate abbia avviato la dismissione di interi capannoni a favore di altre aziende e l’alienazione della palazzina uffici, senza che vi sia stata una documentata e circostanziata informazione ai lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale di categoria e le Rappresentanze Sindacali Aziendali. Informazioni, tra l’altro, previste dallo stesso contratto nazionale e oggi disattese.
Qui non è in discussione la legittimità delle operazioni immobiliari in atto, per quanto ci teniamo ad evidenziare che l’intero stabilimento è stato realizzato con ingenti finanziamenti pubblici della ex Cassa del Mezzogiorno, ovvero con i soldi dei contribuenti. Pertanto, sarebbe nella trasparenza e correttezza politica che delle vendite e delle dismissioni dovrebbero almeno essere concordate con lo Stato attraverso i ministeri competenti, ormai asserviti alla grande finanza e quindi alla famiglia Elkan.
Qui è, principalmente, in discussione il tessuto economico e sociale di un intero comprensorio industriale dove, appunto, senza alcun controllo pubblico, si rischia di trasformare la proprietà industriale in dismissione in una grande speculazione immobiliare, senza alcun interesse per il lavoro e l’occupazione.
Inoltre, tutto accade senza alcun confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, violando le norme generali contrattuali delle relazioni sindacali e non tenendo in debito conto dei lavoratori e operai della fabbrica e dell’indotto, ovvero i soggetti che subiranno gli effetti delle scelte economiche che si stanno compiendo oggi.
A questo punto vogliamo capire se le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale e le RSA, alle quali sono affidate le prerogative previste per legge, sono state convocate e informate ai sensi del contratto collettivo nazionale sulle procedure in essere, oppure se anche loro sono state snobbate, ignorate e trattate come “pezze da piedi”. Nel primo caso avrebbero il DOVERE di informare anche i lavoratori, nel secondo caso avrebbero il DIRITTO di pretendere tutte le informazioni da comunicare immediatamente in assemblea sindacale.
La situazione occupazionale all’interno del sito Stellantis di Piedimonte San Germano è troppo grave per sottovalutare o, peggio ancora, ignorare i segnali e gli eventi a cui assistiamo quotidianamente. Negli ultimi 3 anni abbiamo perso 2.000 posti di lavoro senza battere ciglio, con le disastrose ricadute economiche sul territorio che tutti conosciamo. Il contratto nazionale dell’automotive contempla una infinità di commissioni paritetiche, presiedute dai sindacalisti firmatari, all’interno delle quali il datore di lavoro dovrebbe consultarsi in modo continuativo su tutte le modifiche da apportare.
Ebbene, mai come in questo momento servono chiarezza e trasparenza negli atti che si compiono, e chi di dovere deve rendere conto di queste circostanze. Del resto, un sindacato che si limita a inviare i messaggi WhatsApp per le fermate unilaterali della produzione, non sappiamo cosa farcene.
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