Cronaca - L'ex vice sindaco di Cassino e il dirigente comunale Pasquale Matera vedono riconosciute le loro ragioni anche in appello. Il processo prosegue invece per gli altri cinque, tra cui il consigliere comunale Benedetto Leone. L'avvocato Marrone: "Confermata ancora una volta l'assoluta inesistenza di qualunque fattispecie di reato"
Un bando cucito su misura: si chiude la prima parte del processo con l’assoluzione definitiva per l’ex vice sindaco di Cassino Carmelo Palombo e il funzionario comunale e dei servizi sociali Aldo Matera. L’inchiesta scattò nel 2017 dopo un esposto presentato da un gruppo di operatrici risultate non vincitrici del bando. Da qui gli accertamenti condotti dalla polizia partendo dalla “Format” un’associazione di formazione extra scolastica. Furono sequestrati tutti i documenti presso il Comune di Cassino e interrogate le persone che avevano redatto il bando.
Alla fine il cerchio si è chiuso attorno a sette persone (accusate di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio: l’ex assessore Benedetto Leone, oggi consigliere di opposizione; l’ex vicesindaco della giunta di Centrodestra Carmelo Palombo, l’ex segretario comunale Lorenzo Norcia, il funzionario del settore dei Servizi Sociali Aldo Matera, la progettista Sara D’Aliesio titolare di un contratto di collaborazione con il Consorzio Servizi Sociali del Cassinate, l’imprenditore Raffaele Valente e sua moglie Maria Rosaria Golino, titolari della ditta «Format»che si occupa, appunto, di formazione extra scolastica: secondo la Procura si sarebbero aggiudicati il progetto, finanziato dalla Regione Lazio, con la complicità degli amministratori comunali.
Secondo l’accusa il progetto sarebbe stato “costruito” su misura per favorire l’impresa “Format”, Il Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cassinolo scorso mese di settembre 2022 ha chiesto al giudice per l’udienza preliminare il decreto che dispone il rinvio a giudizio nei confronti degli imputati che dovranno rispondere di diversi reati. Palombo e Matera, però, hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, motivo per cui il procedimento si è sdoppiato. Gli altri imputati, invece, saranno giudicati con rito ordinario. L'ex vice sindaco e il dirigente comunale già lo scorso aprile avevano visto riconosciute le loro ragioni in primo grado, questa mattina è stato discusso l'appello e la corte ha confermato la sentenza di assoluzione.
L'avvocato Vincenzo Marrone non nasconde la soddisfazione e spiega: "E' stata confermata ancora una volta l'assoluta inesistenza di qualunque fattispecie di reato imputabile al mio cliente - e, mi permetto di dire anche agli altri - : la corte ha ben recepito la validità della sentenza di primo grado e l'assoluta inessitenza di elementi che potessero anche solo lontanamente ipotizzare la commissione del reato grave che veniva contestato. Aspettiamo i 90 giorni per il deposito della motivazione, siamo soddisfatti per l'esito della sentenza"
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