Il tavolo del centrodestra? Una nuova forma di dopolavoro

Opinioni - Sulla chiarezza consiglierei  al centrodestra di chiedere al sindaco attuale qualche lezione sul come non avere paura di affrontare una campagna elettorale con solo due liste e mezzo, lo stesso Salera potrà insegnare come si può fare una campagna, e vincerla, affermando un principio elementare basato sulla coerenza mettendo fuori chi intendeva fare i soliti giochetti della politica

Il tavolo del centrodestra? Una nuova forma di dopolavoro
di autore Lello Valente - Pubblicato: 13-11-2023 06:57 - Tempo di lettura 3 minuti

Ho la strana sensazione che sia partita la “caccia” contro il commissario di FDI di Cassino, Fabio Tagliaferri. Le motivazioni a corredo di questa guerra sono del tutto risibili e capziose, ma in politica spesso si va alla ricerca dell’agnello sacrificale per coprire proprie strategia sbagliate, sia dentro lo stesso partito che fuori. Conosco Tagliaferri per averlo incontrato una sola volta e per non più di 10 minuti, non mi sembra che al tavolo abbia mai esercitato una qualsivoglia azione repressiva o rivendicato una supremazia di Fratelli d’Italia, mi sembra, invece, abbia cercato il massimo consenso anche con quelli che poi lo hanno tradito abbracciando il totem delle primarie.

Rimane, però, un fatto ineludibile che il tavolo del centrodestra, al momento, sembra serva solo per perdere tempo, una nuova forma di dopolavoro dove ci si incontra e si parla dell’ovvio anche se molte cose date per ovvio non lo sono e lo si sapeva da tempo. Non era ovvio ad esempio che la Lega aderisse al centrodestra di Cassino a “prescindere” , come è ovvio che sono allenati a restare in trincea e pronti ad impallinare qualsiasi candidato sindaco si proponga ad eccezione di quello che aggrada solo alla Lega. E’ vero che la politica è mediazione ma la mediazione è per raggiungere un obiettivo comune e mi sembra che in questo caso l’obiettivo non sia proprio comune, perché dire che si vuole vincere è solo una copertura per nascondere altre strategie, spesso contorte e perdenti.

Ho sempre scritto e pensato che il centrodestra non fosse un recinto chiuso, non può essere una gabbia dalla quale non si può uscire, o c’è una comunanza di vedute e di valori o è meglio fare chiarezza, sin da subito, senza guerre e senza ricorrere ai soliti tavoli romani.

Sulla chiarezza consiglierei  al centrodestra di chiedere al Sindaco Salera qualche lezione sul come non avere paura di affrontare una campagna elettorale con solo due liste e mezzo, lo stesso Salera potrà insegnare come si può fare una campagna, e vincerla, affermando un principio elementare basato sulla coerenza mettendo fuori chi intendeva fare i soliti giochetti della politica.

Il centrodestra si attrezzi, se la Lega vuole rimanere fuori non se ne faccia un dramma, si proceda con una diversa strategia, bastano tre liste ed un sindaco non chiacchierato e che non abbia il voto “contro”, un profilo di rinnovamento e si affronta la campagna come l’ha affrontata Salera e come l’affrontò Petrarcone nel 1993 che vinse con una sola lista a suo sostegno. Non sarà importante nel centrodestra chi sarà decorato con una medaglia, è il valore della medaglia che conta ed esiste anche la medaglia alla memoria!





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