Il fiume eterno di Roberto Ghezzi, inaugurata la mostra alla Galleria nazionale d'arte moderna

Cultura - La mostra, che espone una selezione di lavori dalla serie delle Naturografie, resterà aperta fino al 26 novembre

Il fiume eterno di Roberto Ghezzi, inaugurata la mostra  alla Galleria nazionale d'arte moderna
di Redazione - Pubblicato: 16-11-2023 08:47 - Tempo di lettura 3 minuti

Inaugurata martedì 7 novembre 2023 a la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea la mostra Thybris. Il fiume eterno di Roberto Ghezzi, a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli, project manager Linda Simioli. Il progetto è promosso dalla galleria d’arte FABER in partenariato scientifico con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Sapienza di Roma, ARPA Lazio, realizzato con la collaborazione de Il Giornale dell’Ambiente e il supporto di Phoresta ETS. 

Per offrire una fruizione esaustiva dell’opera e della pratica dell’artista, l’esposizione delle opere, create nell’alveo del “fiume eterno”, è stata introdotta da un talk tra arte, scienza ed ecologia con un particolare approfondimento tecnico-scientifico elaborato dai soggetti accademici che hanno collaborato al progetto.

 

La mostra espone una selezione di lavori dalla serie delle Naturografie, opere che nascono dal contatto con le acque del Tevere, realizzate dall’artista a partire dal 2022 lungo il corso del fiume, dalla sorgente alla foce. La metodologia alla genesi di queste opere ha previsto l’immersione di grandi tele per un lungo periodo di tempo – circa un anno – nel letto del fiume, lasciando che le sue acque interagissero con i supporti. Tale procedimento ha permesso alle superfici delle tele di riprodurre stratificazioni visive, texture, umori cromatici, sedimentazioni materiche che, a loro volta, costituiscono l’esito della simbiosi dei supporti con l’ecosistema del Tevere.

L’esposizione pone in rilievo quanto il modus operandi dell’autore sia passibile di una pluralità di letture, tutte ugualmente valide, ora di carattere artistico in merito al legame tra arte e paesaggio, ora filosofico relativamente alla sinergia tra uomo e natura, ora ecologico riguardo la conoscenza dell’ambiente. Le Naturografie di Roberto Ghezzi possono quindi essere intraprese come oggetto di confronto interdisciplinare, in particolare con l’ambito scientifico. Conservano nella loro costituzione le proprietà biologiche e chimiche dell’habitat a fondamento della loro conformazione, corrispondendo così anche a potenziali riserve di informazioni relative a un luogo specifico in un dato arco di tempo.





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