Politica - Si tratta di un progetto che, nell’ambito delle iniziative per la ricorrenza dell’Ottantesimo anniversario della battaglia di Cassino, è stato proposto dal Centro Documentazione Studi Cassinati
Ieri pomeriggio, nella sala “Restagno”, sono stati illustrati dalla scultrice Alessia Forconi i bozzetti, dall’artista predisposti, per il monumento a “La donna della Rinascita del Cassinate”.
Si tratta di un progetto che, nell’ambito delle iniziative per la ricorrenza dell’Ottantesimo anniversario della battaglia di Cassino, è stato proposto dal Centro Documentazione Studi Cassinati. Troverà però la sua concretizzazione - così come è stato ricordato - solo con il sostegno di risorse private. E’ stato perciò subito precisato che il destino dell’ambizioso progetto è legato al reperimento di risorse. “Il percorso sarà complesso ma con la nostra tenacia ce la faremo”, ha detto un ottimista prof. Gianni D’Orefice. E’ stato ricordato come l’iniziativa sia partita da un’idea di Emilio Pistilli cinque anni fa e sostenuta, tra gli altri, da una iniziativa del compianto Guido Vettese che, con la determinazione che lo caratterizzava, si era subito attivato per una raccolta fondi.
Il sindaco, Enzo Salera, anche nella sua qualità di presidente del Comitato per la celebrazione della importante ricorrenza, ha definito il progetto “una degna cosa per rendere onore alla figura della donna dei difficili anni del dopoguerra e al ruolo da lei svolto come madre, moglie, lavoratrice; alla sua grande immagine di forza, di coraggio, di determinazione”.
L’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, ha ringraziato il Centro di Documentazione Studi del Cassinate, “ per tutti noi un “porto sicuro” – ha detto – che ci dà certezze ed anche una visione chiara di cosa è giusto valorizzare”. Ha ricordato poi come le guerre, a partire dalla seconda mondiale, non le fanno più solo i militari ma coinvolgono i civili, senza distinzione alcuna. “Ritengo perciò giusta – ha aggiunto - la richiesta del riconoscimento del valor civile ai Comuni distrutti al 100%. Quanto al ruolo svolto dalle donne è fondamentale dare ad esse la centralità che meritano”. A tal ultimo proposito ha richiamato il meritorio lavoro della commissione toponomastica e l’intitolazione a figure femminili di diverse strade della nostra città.
L’architetto Giacomo Bianchi ha fatto un intervento tecnico finalizzato ad illustrare il monumento e la sua sistemazione prevista all’ingresso della città, nello slargo all’inizio di via Di Biasio e di Corso della Repubblica.
Il monumento rappresenta una donna che avanza. Alle sue spalle le rovine di Cassino, davanti a sé il futuro. Un domani radioso come il prisma di una casa stilizzata che la donna stringe in mano: l’idea, il disegno della Cassino che sarà. Un’immagine semplice quanto l’aspetto della donna che incede con la quiete e la compostezza di una giovane del primo dopoguerra.
“La donna di Cassino – ha scritto Andrea Guastella, dirigente del museo “MAXXI Roma” – è una scultura per tutte le stagioni: in essa, non solo il futuro si inoltra nel passato; ma anche il passato, in un certo senso, dimora nel futuro, come attesta la sua base in moderno acciaio corten da cui sembrano emergere, col marmo, le devastazioni della guerra. In qualunque epoca storica, trascorsa o di là da venire, la marcia della donna non ha fine. Le donne non camminano mai sole. E’ stato lo spirito di collaborazione e di solidarietà spiccatamente femminile che ha permesso la ricostruzione di un territorio e di una delle Abbazie più belle d’Italia: Montecassino”.
Ed aggiunge: “Perciò, nella scultura di Alessia Forconi, due donne procedono in una composizione concentrica sfiorandosi con una mano e con un piede. L’intento che le muove è il medesimo, proprio come la veste che le cinge; diverso però il senso del cammino. La prima, rivolta verso la città, porta in mano le rovine di una torre campanaria; rappresenta il passato, da non dimenticare. La seconda, procedendo in direzione opposta, tiene alta la luce di un prisma, la speranza del domani. Passato e futuro coesistono su un basamento rotondo dove sono incise le impronte di chi è vissuto e di chi verrà, simbolo e augurio di seguire il cammino tracciato dalla coppia per la nuova città”.
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