Gli studenti dell’IIS San Benedetto di Cassino all'Istituto Paolo Colosimo di Napoli

Scuola e Università - Gli studenti della classe VL dell'indirizzo Servizi per la Sanità e l'Assistenza Sociale: "Abbiamo visitato il centro socio educativo nato per accogliere e rieducare i reduci dal primo conflitto mondiale che avevano perso la vista e dovevano lavorare per mantenersi e sostenere la famiglia"

Gli studenti dell’IIS San Benedetto di Cassino all'Istituto Paolo Colosimo di  Napoli
di autore Francesca Messina - Pubblicato: 29-02-2024 14:21 - Tempo di lettura 3 minuti

Gli studenti dell’IIS San Benedetto di Cassino diretto dalla dirigente scolastica Maria Venuti nei giorni scorsi si sono recati a visitare l’Istituto Paolo Colosimo.

Gli alunni della classe VL dell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale, nell’ambito del percorso PCTO, hanno avuto l’opportunità di recarsi a Napoli dove hanno vissuto un’esperienza molto toccante e sicuramente indimenticabile.    

“Abbiamo visitato – hanno spiegato gli alunni della classe VL  - il centro socio educativo nato per accogliere e rieducare i reduci dal primo conflitto mondiale che avevano perso la vista e dovevano lavorare per mantenersi e sostenere la famiglia. Oggi il Convitto continua ad essere un riferimento per persone non vedenti ed ipovedenti integrandole nel mondo scolastico e nel percorso lavorativo. Tanti i laboratori che abbiamo visitato come quello di espressività in cui gli studenti si cimentano in attività di call center per un futuro lavorativo tecnico e manuali realizzando manufatti originali e creativi e il laboratorio dei Servizi socio - sanitari dove abbiamo partecipato alle esercitazioni di Massaggio estetico e di Linfodrenaggio.  

Molto toccanti sono state le testimonianze degli studenti, in particolare ci ha commosso la storia di un ragazzo cieco dalla nascita per il particolare rapporto che ha instaurato con il suo cane, unico punto di riferimento in cui ripone assoluta fiducia. Altre testimonianze hanno riguardato casi di ragazzi che sono diventati ciechi dopo molti anni dalla nascita a causa di patologie o incidenti e particolarmente toccante è stata una frase ripetuta dalle educatrici: “Senza la vista non è finita la vita ma inizia un modo diverso per vivere la vita”.  Per molti la disabilità non ha costituito un ostacolo come nel caso di una ragazza ipovedente che è diventata campionessa cimentandosi  nello sport showdown, dimostrando quanto la pratica di attività sportive favorisca l’integrazione e l’inclusione.

Nonostante la privazione di un bene così prezioso – hanno sottolineato i ragazzi della VL dell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale - non si sono persi d'animo, al contrario, hanno continuato a coltivare le loro passioni o ne hanno scoperte di nuove. In questo Istituto gli ospiti sono seguiti e spronati all’autonomia e a recuperare il desiderio di una vita diversa in cui gli altri 4 sensi sopperiscono la mancanza della vista, e abbiamo constatato che le difficoltà visive non hanno spento la loro gioia di vivere, l'amore per la musica, il canto e lo sport, passioni che li impegnano costantemente e rendono più spensierate le loro giornate. Molti studenti, grazie al Laboratorio di Informatica, hanno sviluppato interesse per le nuove tecnologie, in particolare un ragazzo non vedente dalla nascita ha creato un canale YouTube per interagire con persone che vivono la stessa problematica offrendo opportunità di conversazione, gioco e confronto.

La visita presso la struttura – hanno concluso gli studenti della classe VL -  ci ha fornito le competenze necessarie per affrontare un futuro lavorativo in questo settore, a partire dal possesso di alcune doti come la pazienza, la capacità di osservazione, ascolto, comunicazione ed empatia. Inoltre ci ha fatto comprendere quanto la disabilità possa essere un valore aggiunto, una risorsa per la crescita individuale, sociale e per un arricchimento interiore”.

 


Gallery dell'articolo





Articoli Correlati


cookie