Indotto Stellantis, adesione del 100% allo sciopero indetto dalla Uilm

Economia - Sul caso Cassino è intervenuto anche il segretario nazionale, Rocco Palombella. Per i lavoratori della mensa concessi ammortizzatori fino al 31 dicembre. Tutti i dettagli

Indotto Stellantis, adesione del 100% allo sciopero indetto dalla Uilm
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 19-04-2024 11:06 - Tempo di lettura 2 minuti

 

Adesione al 100%. Scioperano in maniera compatta i lavoratori delle aziende dei servizi dell’indotto Stellantis. La protesta è iniziata alle 5.30 di ieri mattina dinanzi al cancello 2 dello stabilimento Stellantis ed è proseguita fino alle 14. Durante tutta la mattinata si sono succeduti gli interventi degli operai e dei sindacalisti: il presidio è stato indetto dalla Uilm di Frosinone con il segretario provinciale Gennaro D’Avino e il coordinatore regionale Francesco Giangrande, che ha spiegato: “Quello di oggi è solo un primo passo, siamo pronti a mobilitarci ad oltranza”.

“Con questa manifestazione - ha spiegato D’Avino abbaimo inteso  ribadire che siamo contro i continui tagli ai capitolati di appalto di Stellantis e i conseguenti tagli degli interventi di pulizie civili e tecniche”. E ancora, hanno spiegato altri opeari ed attivisti: “Protestiamo per dire No alla riduzione della forza lavoro che già è stata ridotta di circa 40 unità lavorative e per far presente l’impatto negativo dei tagli in termine di ambiente, sicurezza e salute nello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano”.

La Uilm rimprovera alla dirigenza di Stellantis l’indifferenza per quel che sta accadendo in queste aziende. A snocciolare i numeri è il coordinatore provinciale della Uilm, Francesco Giangrande, che spiega: “I circa 225 dipendenti ancora in forza in queste aziende dei servizi sono in contratti di solidarietà in deroga che scadranno per tutti entro il 31 dicembre di quest’anno, a partire dal mese di aprile in corso: nello specifico - sottolinea il sindacalista - 35 dipendenti Iscot sono a rischio licenziamento”.

La protesta di Cassino ha avuto un'eco nazionale. Sul fatto è intervenuto ieri pomeriggio anche il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, che ha evidenziato: “Dopo Melfi, la situazione è drammatica anche a Cassino, dove i 225 lavoratori di cinque aziende rischiano di perdere il posto di lavoro. Dopo i tagli al personale in queste aziende, la situazione igienico-sanitaria nei siti è preoccupante. Condanniamo questa scelta di Stellantis e chiediamo di ripristinare un clima di normalità, richiamando al lavoro tutti i lavoratori interessati per garantire la salute e sicurezza.

Siamo al fianco dei lavoratori di Atlas, Iscot, De Vizia, TeknoService e Logitech che hanno aderito in massa allo sciopero. Da un Gruppo che ha ottenuto quest’anno record di utili per oltre 18,6 miliardi, in aumento dell’11% rispetto al 2023, ci aspettiamo una maggiore considerazione del valore di tutti i lavoratori, a partire da quelli dell’indotto che sono i più esposti. Chiediamo all’amministratore delegato di Stellantis di fissare un incontro urgente per ricevere risposte concrete alle richieste che sono alla base della protesta”.

Intanto, alla vigilia dello sciopero di ieri, è stato sottoscritto  presso il Ministero del Lavoro, in presenza della Regione Lazio, l’accordo tra Break&Lunch, Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs per la concessione di un ulteriore periodo di ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2024 in favore dei lavoratori e della lavoratrici della mensa del sito Stellantis di Cassino. L’ammortizzatore sociale dà una risposta concreta ai lavoratori dell’appalto delle mense per poter proseguire il confronto con l’azienda su possibili soluzioni condivise. Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno individuato per i lavoratori e le lavoratrici Break&Lunch uno strumento ulteriore di difesa del reddito e dell’occupazione, ma servono soluzioni di prospettiva, anche per gli appalti dove questo risultato non è stato ottenuto. Spiegano i sindacati: “È Stellantis, a dover dare le maggiori risposte: il servizio mensa, e tutte le attività di appalto, sono infatti strettamente collegate al livello di produzione all’interno dello stabilimento. Per questo Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs proseguiranno tutte le azioni necessarie per richiamare la responsabilità della committenza, anche cercando il coordinamento con le organizzazioni dei metalmeccanici”.





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