Cronaca - Ai domiciliari con braccialetto elettronico per stalking viola gli obblighi e finisce in arresto. Anche i carabinieri della Compagnia di pontecorvo fanno scattare anche 4 misure cautelari. Ecco in quali comuni e perché
I Carabinieri della Stazione di Atina, nell’ambito del contrasto dei reati previsti dal cosiddetto Codice Rosso, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Cassino nei confronti di un 34enne del luogo.
Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha consentito di ricostruire esattamente come l’indagato, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con il divieto di avvicinamento alla ex compagna ed apposizione del "braccialetto elettronico" per condotte riconducibili al reato di atti persecutori, si sia reso recentemente responsabile di plurime violazioni delle prescrizioni imposte dal provvedimento. In particolare, è stato accertato, in conseguenza della rilevazione del braccialetto elettronico per la tutela delle vittime di violenza, che nella scorsa settimana l’uomo dopo avere rimosso il dispositivo che aveva indosso e violando il regime degli arresti domiciliari, si recava nei pressi dell’abitazione dell’ex compagna nel tentativo di avvicinarla, non riuscendo nel suo intento poiché la donna non era in casa.
Il 34enne, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Cassino a disposizione dell’autorità giudiziaria. Prosegue l’impegno quotidiano degli uomini e delle donne della Compagnia Carabinieri di Cassino per la prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità, con particolare riferimento al contrasto dei reati di violenza domestica e di genere.
CARABINIERI PONTECORVO
La violenza sulle donne rimane, ancora oggi, una forma di delitto invisibile, che vede solo una piccola percentuale di denunce presentate a fronte di quanto realmente accade. Lo straordinario lavoro di sensibilizzazione messo in atto dalla Compagnia di Pontecorvo, su indicazione del Comando Provinciale di Frosinone, e con il supporto importantissimo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, da sempre attenta e sensibile al triste fenomeno, inizia a dare i suoi frutti.
La vicinanza alle vittime da parte delle Stazioni Carabinieri del territorio ha consentito, infatti, di aprire un varco comunicativo con chi subisce le violenze e a convincerle di sporgere le denunce contro i presunti autori dei maltrattamenti. Il passaggio successivo, poi, ha visto un importante lavoro investigativo fatto di analisi e di riscontri, non disgiunto da una vicinanza materiale fatta di presenza fisica da parte dei militari ad ogni esigenza rappresentata, che ha consentito all’Autorità Giudiziaria della città martire di emettere ben quattro provvedimenti cautelari del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con allontanamento dalla casa familiare e applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di altrettanti uomini sospettati di avere posto in essere comportamenti violenti o vessatori nei confronti della propria partner.
In tale quadro, quindi, i carabinieri della Stazione di Pico hanno notificato il provvedimento cautelare nei confronti di un 34enne del luogo, già censito in Banca dati, poiché presunto responsabile di violenze ai danni della propria moglie.
Analoghi provvedimenti sono stati emessi nei confronti di due uomini di Ausonia, rispettivamente di 60 e 35 anni, indagati per le medesime fattispecie di reato, che dagli accertamenti condotti dai carabinieri della locale Stazione, sono fortemente indiziati delle violenze commesse.
Infine, i Carabinieri di Aquino hanno dato esecuzione alla stessa misura cautelare nei riguardi di un 37enne di Pico, anch’egli già noto alle FF.OO., poiché presunto responsabile di atti persecutori nei riguardi di una donna di Aquino. Nei confronti di quest’ultimo indagato è stato altresì imposto di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
L’impegno dell’Arma contro questo odioso fenomeno continua senza sosta, soprattutto sensibilizzando le donne, in ogni favorevole occasione di incontro, a riporre la massima fiducia sia nei confronti dei presidi territoriali della Benemerita sia nell’immediato intervento da parte dell’Autorità Giudiziaria.
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