Opinioni - Purtroppo la storia non insegna nulla, Abbruzzese non è il solo ad aver pensato di essere arrivato ad un livello che tutto gli consentiva, questi comportamenti spesso vengono emulati anche da altri che si ritengono nelle stesse condizioni e le conseguenze sono sempre negative
Su Facebook una signora, in un articolato commento politico, fa iniziare i guai del centrodestra di Cassino dalla caduta dell’amministrazione D’Alessandro. Ritengo, invece, che la caduta di quella Amministrazione sia solo una tappa intermedia dei disastri del Centrodestra locale, penso che l’origine sia da fissare nel 2018, quando Abbruzzese fu omaggiato da Tajani di un collegio strasicuro per il centrodestra, quello di Cassino/Sora.
Quel collegio era stato riservato per un uomo vicinissimo al Presidente Berlusconi, l’on. Sestino Giacomini, ma Tajani riuscì a farlo assegnare ad Abbruzzese. E fin qui tutto bene. Poi all’improvviso ci si sente invincibili, ci si sente in grado di superare tutto e tutti e così iniziano i disastri senza mai rendersene conto.
Abbruzzese non si accontentò della propria candidatura blindata, volle imporre a Forza Italia la candidatura altrettanto blindata per il fedele Ciacciarelli, mettendo in piedi una lista per le regionali finalizzata alla sola elezione di Ciacciarelli. E così fece fuori Gianluca Quadrini da FI che poteva rappresentare un pericolo elettorale per Ciacciarelli. Ma l’errore più grade fu quello di sentirsi invincibile avendo per sé la candidatura blindata e facendo solo la campagna per l’elezione di Ciacciarelli, che, infatti, fu eletto con 10 mila voti. Il vero guaio di questi leader locali è quello di circondarsi solo di signorsì, mai uno con la testa pensante e così con i lacchè che acconsentivano trascinò il CD al disastro; spesso sono caratterizzati dalla presunzione, dalla furbizia, pensano di esser più bravi degli altri, poi nel segreto dell’urna elettorale escono risultati impensabili.
Più volte sollecitai Abbruzzese ,che si presentava con lo slogan “uniti si vince”, ma non invitava mai a nessuna manifestazione i segretari provinciali degli altri partiti che componevano il cartello del centrodestra, ad iniziare dal segretario provincial della Lega che era di Cassino.
Così in quel turbinio di errori la Lega candidò alle regionali anche il Dott. Palombo che era anche vice sindaco dell’amministrazione D’Alessandro, fu ostacolato in ogni modo, ci fu una campagna di denigrazione dentro e fuori il Comune come mai era successo.
La sintesi di tutti questi errori fu che nonostante il collegio fosse ritenuto blindato per il Centrodestra, Abbruzzese riuscì a far eleggere il fido Ciacciarelli ma segnò la fine della propria vita politica, perché perse malamente per una manciata di voti,177 per la precisione, il Centrodestra perse le regionali e Ciacciarelli si ritrovò Consigliere di opposizione.
Questi errori ne produssero a catena ancora altri. I rapporti nell’Amministrazione D’Alessandro iniziarono ad essere tesi e lo stesso Abbruzzese nulla fece per evitare la caduta di quella amministrazione pensando bene di poter ricominciare la propria carriera politica candidandosi a Sindaco di Cassino.
Ancora un madornale errore! sarebbe stato politicamente corretto, ricandidare il sindaco defenestrato mettendo da parte quei Consiglieri che lo avevano sfiduciato. Invece la presunzione di non capire l’umore della città condusse Abbruzzese in una cavalcata suicida alle amministrative regalando con il voto contro la città a Salera.
L’errore più grande fu la presunzione di dover eleggere il fidatissimo Ciacciarelli costruendo una lista a suo uso e consumo; Quadrini non accettò l’estromissione e si vendicò non sostenendo Abbruzzese al Parlamento. Forse se si fosse candidato anche Quadrini FI avrebbe preso più voti e Ciacciarelli sarebbe stato ugualmente eletto, ma la presunzione spesso avvolge chi pensa di poter essere nelle condizioni di fare tutto, e così la vittoria di Pirro si concretizzò nella elezione di Ciacciarelli ma nella sconfitta numerica e politica di Abbruzzese.
I guai del centrodestra di Cassino nascono nel 2018 perché l’arroganza subdola prima o poi si ritorce sempre contro chi la esercita , per evitarli sarebbe bastato solo che si fosse circondato di un paio di persone pensanti che non lo inducevano a madornali errori come quello di festeggiare anzitempo la vittoria.
Le radici dei guai sono tutte nel 2018 e fin quando ancora qualche rametto di quelle radici vive a Cassino sarà difficile poter ricomporre un quadro di serenità nel centrodestra locale. Purtroppo la storia non insegna nulla, Abbruzzese non è il solo ad aver pensato di essere arrivato ad un livello che tutto gli consentiva, questi comportamenti spesso vengono emulati anche da altri che si ritengono nelle stesse condizioni e le conseguenze sono sempre negative.
Nonostante gli errori commessi, gravi e persistenti, Abbruzzese rimane una risorsa per il territorio, non si prendono 24 mila voti da solo a dispetto del proprio partito, il problema è sempre lo stesso che la risorsa dovrebbe imparare a ragionare al plurale.
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