C'è l'ok dalla Regione Lazio: "È possibile sparare ai cinghiali"

Cronaca - Mano tesa di Rocca a Coldiretti. Ora anche le stesse aziende, oltre a forze dell'ordine e cacciatori, potranno prelevare o uccidere gli ungulati. L'orgoglio di Daniele Maura: "Una misura che si attendeva da tempo"

C'è l'ok dalla Regione Lazio: "È possibile sparare ai cinghiali"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-07-2024 13:56 - Tempo di lettura 2 minuti

"Il problema del proliferare dei cinghiali è un problema reale, di tutti i giorni, sia per gli incidenti stradali sia per i danni sull’agricoltura. Lo avevamo promesso in campagna elettorale ed abbiamo mantenuto la promessa! La presenza degli animali nei centri abitati e nei campi  è segnalata con sempre maggiore frequenza, dati i continui disagi che provocano alla sicurezza della popolazione, agli orti, ai giardini e alle coltivazioni; senza dimenticare gli incidenti stradali". 

A parlare è il consigliere Daniele Maura, che spiega: "Si tratta di un’emergenza che riguarda fortemente anche la Ciociaria, finalmente dopo un gran parlare negli anni scorsi che non ha prodotto nulla, con la delibera passata in giunta regionale ieri, grazie all’ assessore Righini arriva un atto reale e concreto da parte della Regione Lazio, l’approvazione del piano contenimento cinghiali e peste suina africana. La riforma del Piano Regionale di Interventi Urgenti per la Gestione, il Controllo e l’Eradicazione della Peste Suina Africana dei Cinghiali è finalmente un atto concreto e fondamentale.

Con questo provvedimento diamo una risposta efficace e concreta agli agricoltori vittime dei danni da fauna selvatica. L' obiettivo è quello di ristabilire l'equilibrio biologico dell'ecosistema, in quanto la presenza di cinghiali lo aveva scompensato in maniera importante, creando gravi conseguenze. Un risultato cui si è giunti anche grazie agli spunti arrivati dalle rappresentanze di categoria. Il Governo nazionale e la Regione Lazio mettono l’agricoltura al centro dell’azione amministrativa, vogliamo restituire ai lavoratori la gioia e l'entusiasmo e vogliamo farli lavorare in condizioni di totale sicurezza".

Cosa cambia con la norma approvata ieri? In buona sostanza, oltre all’attività venatoria viene dato l’ok anche al ricorso ai visori notturni per stanare gli ungulati, e agli strumenti di videosorveglianza. Le imprese agricole possono chiedere direttamente di intervenire e abbattere gli esemplari, mentre i cittadini possono segnalare la presenza di ungulati inviando una mail alla Regione. Se poi gli imprenditori agricoli frequentano «appositi corsi conformi a programmi predisposti dall’Ispra», e hanno «licenza per l’esercizio venatorio nel caso di abbattimenti con armi da fuoco», possono fare da sé e procedere con l’uccisione degli animali. 

Sono abilitati ad effettuare catture o abbattimenti i guardiaparco, la polizia provinciale, le guardie venatorie e i carabinieri forestali. Poi, società specializzate, operatori professionali, singoli professionisti, veterinari e militari, proprietari di aree agricole o cacciatori purché abbiano frequentato appositi corsi dell’Istituto per la Protezione ambientale (Ispra) e, nel caso di abbattimenti con armi da fuoco, abbiano ovviamente la licenza venatoria.

Per il controllo e il contenimento dei cinghiali «oltre alle modalità previste per l’attività venatoria» possono essere utilizzate anche «reti, gabbie e trappole di cattura con abbattimento diretto in situ mediante arma da fuoco o con trasferimento presso recinto/struttura dedicata alla sosta».





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