Opinioni - I numeri dicono che Forza Italia è sottorappresentata e che la Lega è sopra rappresentata in relazione alle presenze in Consiglio regionale. Ma può ridursi tutto ad un mero calcolo numerico?
Lo raccontava bene Aldo Moro, che la politica è l’arte dell’impossibile ed in onore a questa arte che è iniziato il girone di ritorno del confronto politico in Regione Lazio. Quello di andata si è concluso con un risultato molto chiaro, la Lega vicine Forza Italia perde, ma la partita è solo a metà. Nel girone di ritorno Forza Italia ha dato segni di voler vincere questo confronto e come primo segnale ha disertato l’ultima riunione di Giunta regionale.
I numeri dicono che Forza Italia è sottorappresentata e che la Lega è sopra rappresentata in relazione alle presenze in Consiglio regionale. Ma può ridursi tutto ad un mero calcolo numerico?
Forza Italia ha pienamente ragione quando chiede un ristoro per la propria crescita in Consiglio, ma chi dovrebbe pagare pegno? Nella Lega oggi a livello regionale è la provincia di Frosinone, tramite Abbruzzese, ad aver dimostrato di avere i numeri, 24 mila preferenze alle ultime europee senza nemmeno una preferenza proveniente dai quadri di partito, rappresentano una assicurazione sulla presenza del ciociaro Ciacciarelli in Giunta; la stessa Lega non potrà fare a meno di questi 24 mila voti che sarebbero determinanti non solo per il singolo partito ma soprattutto per il centrodestra. Di questi voti ben 15 mila provengono dalla sola provincia di Frosinone e sarebbero determinanti per l’elezione di un deputato o di un senatore e sono altrettanto determinanti per le elezioni regionali.
Sono numeri da trattare con cautela nell’interesse dell’intera coalizione. Rimangono inalterate le ragioni di Forza Italia che chiede maggiore spazio soprattutto, ha la necessità di rappresentare la Provincia di Frosinone nel consesso regionale perché la visione è proiettata non più all’interno dei vecchi confini amministrativi provinciali ma in ragione dei collegi parlamentari, che sono trasversali tra Latina e Frosinone. Il coordinatore regionale di FI, il Sen. Fazzone, chiede maggiore rispetto considerazione politica ed un rilancio dell’attività della Giunta Regionale, contestualmente il segretario provinciale di Frosinone, invece, in un comunicato sostiene l’ottimo operato della Giunta Rocca, se così fosse non ci sarebbe ragione di rilanciare la Giunta e non ci sarebbe ragione di un nuovo ingresso in Giunta da parte di Forza Italia e si ridurrebbe il tutto a duna mera occupazione di potere, che lo stesso Fazzone esclude. Una visione strabica che richiederebbe maggiore chiarezza. Io penso che abbia ragione Fazzone quando chiede un rilancio dell’azione amministrativa regionale.
In tutto questo turbinio di equilibri si inserisce un ulteriore elemento destabilizzante che certamente porrà la Lega, sarà disposta a fare un passo indietro in favore di chi è ostinatamente nemico della Lega e di Abbruzzese? Dall’altra parte si cercherà proprio di inserire un elemento di forte contrapposizione con la Lega e con Abbruzzese.
Ma, come diceva Aldo Moro, la politica è l’arte dell’impossibile e può anche succedere che all’ingresso in Giunta di un uomo di Forza Italia corrispondano anche incarichi importanti a uomini della Lega della Ciociaria. Lo scontro non conviene a nessuno, e quelle seconde file che pensano di avere la titolarità di una linea politica basate solo sullo scontro frontale dovranno fare un passo indietro nel nome della realpolitik. L’intero centrodestra ha la grande responsabilità di dimostrare che è possibile terminare con successo un mandato elettorale, già questo sarebbe un successo.
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