Fitto alla Commissione UE, chi vince e chi perde

Nazionale - L'analisi di Lello Valente: "Perdono i disfattisti della politica e dell’informazione, quelli che sostenevano che mai un membro dei Conservatori poteva ambire ad un incarico di tanto rilievo"

Fitto alla Commissione UE, chi vince e chi perde
di autore Lello Valente - Pubblicato: 17-09-2024 12:03 - Tempo di lettura 2 minuti

Tutti festeggiano la nomina di Raffaele Fitto alla Commissione UE ma il vero vincitore è solo uno ed è Silvio Berlusconi , la conferma che la vittoria sia di Berlusconi e di Tajani, che ne è stato un fedele costruttore di questa strategia, sta tutta nella sollevata di scudi  dei socialisti, dei verdi e dei macroniani che chiedevano che la Commissione fosse un monolite politico che rappresentasse solo la maggioranza Ursula con il chiaro intento di escludere dalla ripartizione i Conservatori della Meloni.

Silvio Berlusconi immediatamente dopo le ultime elezioni politiche aveva chiesto a Salvini ed a Meloni di avvicinare il gruppo dei Conservatori al PPE in modo da ridurre il peso dei socialisti e dei verdi. Questa è stata la strategia delineata da Silvio Berlusconi e su questa strategia Tajani ha costruito con sapienza una alleanza tanto forte tra il PPE ed i Conservatori  guidati dalla Meloni che  al cospetto della levata di scudi dei socialisti e dei verdi che non volevano votare Fitto , il Presidente del gruppo dei  Popolari europei Manfred Weber  ha chiaramente risposto che se i socialisti non avessero votato per l’on Fitto quale  candidato italiano  i popolari non avrebbero votato per i socialisti, e così non sarebbero stati eletti.

Tutto questo è il capolavoro politico iniziato da Berlusconi e concluso con successo da Tajani con l’aiuto di una Meloni che ha svestito i panni della barricadera per vestire quelli di un esponente politico tanto moderato da poter essere sostenuta con forza e determinazione dal PPE.

L’On Raffaele Fitto ha un curriculum di tutto rispetto, viene dalla tradizione democratica e cristiana, si è formato nella DC, è di scuola DC, è stato in Forza Italia e pur essendo migrato in FDI ha mantenuto lo stesso profilo di moderato e soprattutto ha continuato a mantenere stretti contatti con i Popolari europei.

Una sonora sconfitta non solo per i socialisti, per i verdi europei e per i macroniani ma anche per il segretario del PD che aveva sottolineato che la commissione doveva rispettare la maggioranza Ursula.

Aumenta il peso ed il prestigio di Tajani e di Forza Italia bravi nell’aver saputo costruire con pazienza e capacità quella che era la linea tracciata da Berlusconi, la Meloni ed il Paese ne hanno tratto enormi giovamenti da questa strategia e la nomina di Fitto con anche la vicepresidenza esecutiva della Commissione saranno un ottimo segnale per il Governo e per il Paese.

Perdono i disfattisti della politica e dell’informazione, quelli che sostenevano che mai un membro dei Conservatori poteva ambire ad un incarico di tanto rilievo, quelli che evidenziavano un giorno sì e l’altro pure che l’Italia fosse isolata in Europa, vince Tajani, vince Meloni, vince il Paese ma vince anche la Von del Leyen che non si è piegata ai veti dei socialisti e dei verdi, è andata avanti con la propria linea nel sostenere da subito il commissario indicato dalla Meloni.

Perdono anche tutti quelli che hanno abbandonato il gruppo dei Conservatori per sposare tesi più estreme ed emarginate dal contesto politico europeo.





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