Stellantis è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere

Economia - Il 2025 sarà un anno disastroso, lavoratori preoccupati. Quadrini annuncia un consiglio provinciale straordinario con tutti i sindaci e i sindacati

Stellantis è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere
di Redazione - Pubblicato: 30-09-2024 17:44 - Tempo di lettura 3 minuti

Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Ormai è questione di settimane, dopodiché la crisi del settore dell’auto e dello stabilimento Stellantis di Cassino inizierà a far sentire concretamente i suoi effetti. I sindaci non hanno nascosto la preoccupazione e nei giorni scorsi dalla sala Restagno del Comune di Cassino si è levato un grido d’angoscia per il futuro della fabbrica che da mezzo secolo è il motore dell’economia del Lazio Meridionale. Nel corso della riunione della Consulta tra i primi cittadini ed i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni datoriali sono emersi alcuni punti che adesso gli amministratori locali porteranno all’attenzione prima dei rappresentanti della regione Lazio e poi al ministro Urso.

L'esigenza sottolineata da tutti è quella di avere ammortizzatori sociali straordinari. “Il 2025 sarà un anno disastroso e alla fine di quest’anno tante aziende dell’indotto esauriscono gli ammortizzatori sociali. Dopo la solidarietà in deroga - hanno sottolineato Donato Gatti della Fiom-Cgil e Francesco Giangrande della Uilm - ci sono solamente i licenziamenti”. Per questo motivo il primo punto che verrà portato all’attenzione del ministro Urso sarà quello di avere ammortizzatori straordinari.

Il segretario della Fim-Cisl Mirko Marsella ha acceso i riflettori sul futuro, e quindi sull’elettrico, evidenziando come anche altre case automobilistiche in primis la Volkswagen siano in forte crisi a causa della transizione e delle poche vetture prodotte. Gli ha fatto eco il rappresentante di Confimprese Lino Perrone: “L’ubriacatura dell’elettrico ha contagiato tutti e questi sono i risultati. Lo stabilimento di Cassino per lavorare a pieno regime su due turni deve avere una produzione di circa 500 vetture al giorno, con le auto full electric la produzione sarà appena di 50 vetture al giorno”.

Sindacati e parti sociali si sono trovate unite nel chiedere di rivedere la svolta sull’elettrico dal momento che a Cassino nel 2025 e 2026 sono previsti due nuovi modelli full electric. “Si tratta di un piano pensato alcuni anni fa quando l’elettrico sembrava funzionare, io credo che il mercato inevitabilmente imporrà alle case automobilistiche di rivedere tale scelta insistendo maggiormente su ibrido ed endotermico, ad ogni modo faremo presente anche questa criticità al ministro Urso” ha spiegato il sindaco di Cassino e presidente della Consulta, Enzo Salera, che ha evidenziato come il problema sia molto sentito in quanto aumenta la povertà e sono sempre di più i cittadini che si rivolgono ai servizi sociali.

“Adesso che siamo fuori dal dissesto - ha aggiunto Salera - proveremo anche a prevedere delle aliquote Irpef privilegiate per i lavoratori in cassa integrazione. In merito agli incentivi per l’acquisto di nuove auto chiederemo al ministro Urso la possibilità di vincolare tali incentivi alle auto prodotte in Italia visto che nell’ultimo incontro al Ministero ci ha informato del fatto che gli incentivi vanno per l’80% all'acquisto di auto prodotte all’Estero”. Tutti i sindaci hanno poi dato conferma che il 18 ottobre saranno presenti a Roma alla manifestazione dei sindacati.

La Consulta tornerà a riunirsi tra due settimane con deputati e senatori eletti nel Lazio e con assessorile  consiglieri regionali. E intanto ieri, proprio mentre si riuniva la Consulta, Enrico Tiero e Daniele Maura, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio hanno annunciato che il 1° ottobre proprio sul caso Stellantis. 

“Nel primo semestre di quest'anno dallo stabilimento di Cassino sono usciti 15.900 veicoli che significa, rispetto allo stesso periodo del 2023, una flessione negativa del -38,7%. Per quanto ci riguarda - spiegano i due - siamo pronti a fare la nostra parte dando innanzitutto un contributo in termini di idee e proposte, in raccordo con rappresentanti istituzionali, giunta regionale, amministratori locali, associazioni di categoria e parti sociali".

ASSISE STRAORDINARIA

Si è conclusa oggi la commissione consiliare presieduta dal Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone e Presidente della Commissione, Gianluca Quadrini, convocata con urgenza  e dedicata all’esame della crisi che sta colpendo lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano e il suo indotto, un argomento cruciale per l’economia e il futuro occupazionale del territorio. Alla riunione hanno partecipato i consiglieri provinciali Andrea Amata, Alessandro Cardinali, Adamo Pantano, e Luigi Vittori, oltre ai rappresentanti delle principali sigle sindacali: Mirko Marsella per Fim-Cisl, Donato Gatti per Film, Rosa D'Emilio per Fiom-Cgil e Francesco Giangrande per Uilm-Uil. Un incontro cruciale, con all'ordine del giorno un tema che non solo mette a rischio il futuro dello stabilimento, ma anche quello di centinaia di attività commerciali e industriali del territorio.

 

Il dibattito, incentrato sulla crisi della produzione automobilistica, ha messo in luce un quadro preoccupante. Come emerso dal confronto con i sindacati, il drastico calo della produzione di autovetture nello stabilimento di Piedimonte San Germano. Rispetto agli anni precedenti, la produzione di autovetture è passata da circa 1000.000 di unità a meno di 500.000 nel 2023. Tutto questo  è legato principalmente alla transizione verso i veicoli elettrici, un cambiamento che Stellantis aveva previsto già sotto la gestione di Sergio Marchionne quando gia si discuteva dell’introduzione delle auto a propulsione elettrica. A ciò si aggiunge una strategia aziendale di Stellantis, che ha delineato un piano industriale non condiviso né con il Governo né con i sindacati. Il risultato è una crisi che non tocca soltanto lo stabilimento di Piedimonte San Germano, ma l'intera rete industriale italiana del gruppo.

 

“I sindacati da tempo stanno lavorando per costringere Stellantis a chiarire i suoi piani per gli stabilimenti italiani perché la crisi che stiamo vivendo non riguarda solo lo stabilimento di Piedimonte San Germano, ma tutto il sistema industriale del gruppo Stellantis in Italia,” hanno sottolineato i rappresentanti sindacali. “Quello che chiediamo da tempo è che i vertici chiariscano i propri piani per gli stabilimenti italiani e mantengano gli impegni presi con questo territorio, che dipende fortemente dalla stabilità economica e occupazionale garantita dall’azienda e dal suo indotto.” Dall’incontro è emersa l’urgenza di un intervento straordinario per rivedere il sistema di produzione dello stabilimento di Piedimonte San Germano, attraverso un piano industriale specifico.

 

Il Presidente della Commissione, Quadrini, ha sottolineato che la Provincia di Frosinone è in stretto contatto con il Vicepresidente della Regione Lazio,  Roberta Angelilli, che a sua volta sta seguendo con attenzione gli sviluppi della crisi e i rapporti con il Governo. "Il nostro lavoro congiunto con la Regione Lazio si rivela fondamentale. La Regione, attraverso il Vicepresidente, ha già attivato un dialogo con le istituzioni nazionali e con il Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso per affrontare la questione Stellantis e il futuro degli stabilimenti in Italia. È un momento delicato, e la collaborazione a tutti i livelli istituzionali è indispensabile."

 

Nel corso della commissione, è stata annunciata una manifestazione a Roma, prevista per il 18 ottobre, per portare all’attenzione nazionale la situazione critica e dare voce alle preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie. “Sarà un’occasione per gridare la nostra richiesta di certezza per il futuro di tutti coloro che dipendono dall’indotto di Stellantis,” hanno affermato i sindacati.

 

Quadrini, ha rimarcato l’importanza di unire le forze istituzionali e sociali per affrontare questa crisi. “La Provincia di Frosinone ha una responsabilità fondamentale nel prendere in mano questo argomento. Non possiamo permettere che il nostro territorio sia lasciato solo di fronte a una crisi di tale portata. Il nostro impegno è totale: saremo al fianco dei lavoratori dello stabilimento di Piedimonte San Germano, di tutto l’indotto e di tutte le attività commerciali coinvolte. Questa situazione richiede l’impegno di tutti, e noi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per ottenere risposte chiare e soluzioni durature.” Il Presidente ha inoltre voluto ringraziare i rappresentanti sindacali per il loro impegno costante. “Desidero esprimere un sentito ringraziamento ai sindacati per il lavoro incessante che stanno svolgendo a tutela dei lavoratori e del territorio. Il loro ruolo è cruciale per mantenere alta l'attenzione su una questione che tocca l'economia e il futuro di centinaia di famiglie.”





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