Politica - Due anni fa con il taglio del nastro in piazza Diamare prendeva il via il progetto di pedonalizzazione del centro, adesso si va verso il terzo step. La già candidata a sindaco Polidoro incalza Salera e replica a Costa: "Bene l'invito ai cittadini cittadini ad avere rispetto dei luoghi, vorrei però ricordare che un'area per essere manutenuta e tenuta pulita ha bisogno di servizi"
di Paola Polidoro*
Il salotto "buono" di Cassino compie due anni e c'è chi, come il prof. Mario Costa, fa il punto (LEGGI QUI: Il centro pedonalizzato compie due anni, ora tocca a piazza Labriola). Un'analisi che ancora punta il dito verso i detrattori dell'epoca, alcuni dei quali lo sono ancora oggi. Ormai l'area pedonalizzata c'è ed è una realtà, a chi piace a chi no, per chi la ama e per chi ancora la osserva con sospetto. Arriva dunque il secondo step, quella famosa piazza Labriola già promessa nello scorso mandato e che nell'ultima campagna elettorale è tornata ad essere un punto programmatico da realizzare. Giustissimo, anche perché la piazza è ormai ridotta in uno stato di totale degrado e abbandono, una realtà che la città non merita. Ben venga allora ripensare quello spazio, ma considerati i numerosi disagi dovuti alla scelta di un certo tipo di pavimentazione - difficilissima da pulire - e di visione dell'area pedonale limitrofa, forse andrebbe ripensata l'idea di piazza Labriola, ben più grande, come di un'enorme spianata con vasca immensa posizionata marginalmente.
A tutti, infatti, balza all'occhio la difficoltà di mantenere un'area del genere pulita in una città che pecca di manutenzione, per diversi motivi, dalla mancanza di personale, alla mancanza di risorse, alla mancanza di una programmazione preventiva che spesso diventa d'emergenza. In campagna elettorale avevo proposto l’idea di una piazza Labriola green e digitale, a misura di cittadino, di professionista, che potesse offrire la qualità che solo il verde può assicurare alla comunità. In un momento storico che tanto punta al green, anche e soprattutto nelle città, e in una Cassino che combatte con l'inquinamento che fa registrare dati negativi - questo nonostante la pedonalizzazione, la chiusura di strade e la diminuzione dei flussi veicolari su arterie centrali diventate ormai "cieche" che avrebbero dovuto fare la differenza - è d'obbligo puntare sul verde. Piantumazioni, essenze, alberi che possano dare ombra, che aiutino l'ambiente e che possano dare ristoro a cittadini e turisti di passaggio.
Nel nostro progetto era prevista la presenza di importanti zone verdi, ben delimitate e comunque ideate per agevolarne la manutenzione. Isole digitali coperte e con servizi che possano andare incontro alle esigenze dei professionisti che quotidianamente frequentano il Palazzo di Giustizia, degli studenti e degli universitari, che numerosi popolano la città. Ma anche dei cittadini di tutte le età. Un piccolo anfiteatro realizzato recuperando al struttura della vecchia fontana - oggi diventata giardinetto - con predisposizione per esibizioni e piccoli spettacoli, questo anche per evitare che ad ogni passaggio di evento qualcuno colleghi fili dai pali che poi restano scoperti con enormi rischi per i fruitori della piazza, come accaduto alcuni mesi fa. E poi un'area giochi ripensata, con pavimentazione e nuovi giochi, ma chiusa la sera, così da evitare vandalizzazioni continue da parte dei "grandi" che nelle ore notturne e nei fine settimana devastano attrezzature e lasciano tappeti di vetri rotti. Oltre che utilizzare la zona come vespasiano.
Dopo le elezioni, in un confronto avuto con il sindaco, lo stesso Salera aveva avuto modo di apprezzare la nostra idea. A lui ora spetta di decidere il percorso da intraprendere, continuare nel solco della progettazione dell’isola pedonale, oppure cedere il passo ad un progetto sicuramente meno esoso, ma sicuramente più funzionale alla città.
La nostra idea è stata pensata per la comunità e proprio per questo fin da subito ho pensato di metterla a disposizione della città, che non è la città di un'amministrazione, ma è la città di tutti i suoi abitanti. Al professor Costa che invita i cittadini e i residenti ad avere rispetto dell'attuale area pedonalizzata vorrei però ricordare che un'area per essere manutenuta e tenuta pulita ha bisogno di servizi, come bagni pubblici pensati per tutti e non servizi messi a disposizione delle attività commerciali, ma anche isole ecologiche per lo smaltimento dell'enorme mole di rifiuti che si produce nella suddetta area, con sistemi di contenimento del percolato - cosa che non accade attualmente -, sistemi di raccolta meglio organizzati, dedicati ai commercianti e ai residenti, che producono ovviamente diversi tipi di frazioni di rifiuti e in diverse quantità. E per quanto riguarda la gestione degli spazi da parte delle attività commerciali si potrebbe cominciare con l'attuazione del regolamento approvato ormai quasi un anno fa, a gennaio, e mai applicato.
Gli strumenti ci sono, almeno alcuni, sarebbe bene quindi iniziare a metterli a regime con cartellonistica adeguata e controlli, informando correttamente la popolazione e i commercianti e dando la possibilità di mettersi in regola e di rispettare le norme. Contro chi continuerà ad agire in maniera scorretta si provvederà come previsto dal regolamento, come è giusto che sia.Il progetto della piazza green, così come l'ho presentata in campagna elettorale, è a disposizione della nostra città, perché l'obiettivo principale resta quello di migliorare la qualità della vita della comunità.
*Jammi Cassino
Articolo precedente
Destra Sociale ha ricordato Norma CossettoArticolo successivo
Senato e Cda, trionfo della Cisl: festa in ateneo