Economia - Ieri sera una riunione-fiume tra la dirigenza Stellantis e l'azienda che si occupa di movimentazione auto: l'intenzione sarebbe quella di internalizzare il servizio. Oggi cancelli chiusi per mancanza materiale, annunciata un'altra lunga serrata per dicembre. E le brutte notizie non finiscono qui: salta la trattiva per il rinnovo del Contratto Collettivo, indetto uno sciopero di 8 ore. Oggi il Consiglio provinciale, domani vertice al Mimit
Non solo De Vizia, nell’indotto Stellantis rischia di saltare anche un altro appalto: quello della Trasnova, l’azienda che si occupa di movimentazione auto nei piazzali e occupa oltre 60 dipendenti che, insieme ai 31 impiegati nella società che cura le pulizie all’interno dello stabilimento di viale Umberto Agnelli, porta il conto dei licenziamenti a quasi cento. Per quel che riguarda la De Vizia il prossimo incontro per provare a scongiurare il mancato rinnovo dell’appalto è fissato al 2 dicembre: senza un accordo tra le parti la procedura di licenziamento collettivo arriverà in regione difficilmente sarà revocabile. “Non credo che alla regione Lazio si preoccupino di 31 unità, c’è il rischio concreto che andiamo tutti a casa a fine anno” spiega, sconfortato, una delle Rsu della De Vizia.
Non va meglio sul fronte della Trasnova, che ieri sera ha avuto un lungo confronto con Stellantis e le organizzazioni sindacali da remoto. La call non sembra avere portato i risultati sperati per i lavoratori: la dirigenza dello stabilimento di viale Umberto Agnelli insiste sulla riduzione dei costi che per la società dell’indotto significa tagliare sul personale. Per la Transnova resterebbe difficile proseguire nell’appalto mantenendo il personale attuale, per questo motivo già oggi potrebbero essere annunciati i licenziamenti. Quel che è certo è che anche oggi i cancelli dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano resteranno chiusi. Ieri sera, alle 21, è infatti giunta la comunicazione che a causa di mancanza di materiale oggi non si lavora.
E le brutte notizie non sono finite qui per i lavoratori dell’indotto Stellantis, piove sul bagnato per le tute blu. Sempre ieri, infatti, i sindacati sono giunti alla rottura del tavolo che doveva portare al rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. Per le organizzazioni confederali non si è registrato nessun passo in avanti su salario e sulle parti normative, ragion per cui è stato indetto uno sciopero di 8 ore che si terrà in tutte le fabbriche, con presidi anche nella aziende di Cassino e del cassinate. “Nella proposta formulata - ha spiegato il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano - si peggiora il meccanismo attuale di erogazione salariale, posticipando di 6 mesi il pagamento nei casi di scostamento tra inflazione prevista e consuntivata. La proposta formulata non ha considerato nemmeno l’elemento di professionalità, contrattato nel 2021, non erogato negli ultimi due aumenti contrattuali”.
Una giornata da dimenticare, quella di ieri, per il settore automotive, lo stabilimento Stellantis e l’indotto. La dirigenza aziendale del sito pedemontano ha infatti annunciato anche un’altra serrata per il mese di dicembre dopo il lungo stop che si è registrato tra fine ottobre e inizio novembre. Nello specifico Stellantis ha comunicato una fermata collettiva per tutto lo stabilimento nelle giornate del 23, 24, 27 e 31 dicembre 2024 e per il 2 gennaio 2025. Tali giornate verranno coperte con le ferie e i permessi dei lavoratori. Inoltre è stato comunicato che la festività del patrono sant’Amasio prevista il giorno 23 gennaio verrà anticipata il 3 gennaio.
Il 2025, lavorativamente parlando, inizierà quindi solo il 7 gennaio, forse. Non sono infatti escluse nuove comunicazioni di fermate collettive durante le quali l’azienda farà ricorso alla solidarietà: secondo i sindacati potrebbero partire già da metà dicembre, per il montaggio ma non solo. E a proposito degli altri reparti, sempre ieri è stato comunicato che il 15 e il 18 novembre ci sarà un fermo produttivo per le unità lastratura e verniciatura.
Una situazione, insomma, che si fa sempre più complicata, per questo motivo scendono in campo anche le istituzioni locali: oggi a Palazzo Jacobucci si riunirà il Consiglio provinciale straordinario che avrà all’ordine del giorno proprio la vertenza Stellantis mentre domani, giovedì 14 novembre, è in programma il vertice al Mimit: oltre ai sindacati prenderanno parte all’incontro con il ministro Urso anche il sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi e il presidente della Consulta dei sindaci del cassinate Enzo Salera.
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