Stangata sulla bolletta idrica, adesso a Cassino monta la protesta

Politica - Il movimento popolare coordinato da Marcello Iacovella scrive al sindaco Salera e domanda al primo cittadino come giustifica il suo voto favorevole all’Assemblea del 22 ottobre 2024 sull’argomento degli aumenti tariffari per il 2024/2025. Poi chiede lumi anche sui 4 milioni di arretrati del ristoro di Acqua Campania

Stangata sulla bolletta idrica, adesso a Cassino monta la protesta
di Redazione - Pubblicato: 13-11-2024 18:41 - Tempo di lettura 2 minuti

Riceviamo, e di seguito pubblichiamo, la lettera che il movimento 'Cassino Popolare' ha inviato al sindaco di Cassino Enzo Salera

Gentile Sindaco Salera ed Amministratori tutti, ci rivolgiamo a Lei ed all’Amministrazione comunale a nome di Cassino Popolare, un movimento cittadino che si fa portavoce delle istanze sociali e delle difficoltà dei nostri concittadini. Ci troviamo oggi ad esprimere il nostro forte disappunto in merito alla recente decisione di concedere ad Acea l’aumento delle tariffe idriche, un provvedimento che colpirà duramente le famiglie già in difficoltà economica.

Questa scelta non è un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di politiche che sembrano ignorare completamente il benessere della popolazione. I cittadini di Cassino tutti meritano risposte chiare e concrete, non solo aumenti ingiustificati. È arrivato il momento di dire basta a queste decisioni che non fanno altro che aggravare la già precaria situazione economica di noi cittadini. Come emerso nell’Assemblea dei Sindaci dell’ATO5 del 22 ottobre 2024 e nonostante la situazione in provincia di Frosinone sia preoccupante, con gli indicatori economici ed ambientali tra i più negativi del Lazio ed in continuo declino, l’assenza di una politica attiva e responsabile è inaccettabile.

La crisi nel settore automobilistico e le incertezze riguardanti il futuro dello stabilimento Stellantis di Cassino e di tutto l’indotto amplificano ulteriormente l’ansia e le preoccupazioni occupazionali ed economiche. È sconcertante invece constatare come, di fronte a queste sfide, i nostri rappresentanti si siano riuniti in un’assemblea poco pubblicizzata e con la scarsa partecipazione dei cittadini per decidere l’aumento delle tariffe idriche, già tra le più alte d’Italia, non solo per il 2024 e il 2025 con ben il 13%, ma programmando fino al 2030 un incremento che supererà il 33%. Questo rappresenta un vero e proprio attacco al potere d’acquisto delle famiglie. A fronte di queste cifre stratosferiche, i cittadini si sentono ingannati ed abbandonati, mentre il gestore Acea potrà continuare ad operare senza scrupoli ed a fare utili.

Le domande che poniamo al Sindaco ed alla Giunta, date le premesse sono: in che modo il Sig. Sindaco giustifica il suo voto favorevole all’Assemblea dei Sindaci del 22 ottobre 2024 sull’argomento degli aumenti tariffari per il 2024/2025, e se è a conoscenza del relativo piano d’ambito accompagnatorio che è pressoché identico a quello dei 3 anni precedenti (approvato, finanziato e non ottemperato). Nello stesso tempo si chiede a codesta Amministrazione, vista la mancanza di trasparenza, cosa sia stato fatto con i 4 milioni di arretrati del ristoro di Acqua Campania per l’adduzione dei 3000, ora diventati 4000 litri al secondo fino al 2021 e cosa venga fatto con l’ 1,2 milioni di €. che si ricevono ogni anno dal 2022?

Premesse le domande, ricordiamo che il ristoro è di tutti i cittadini e tutti dovrebbero essere edotti della destinazione degli stessi, visto che non servono per calmierare le tariffe esose di Acea ato5. La nostra Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo, eppure assistiamo ad un’espropriazione della possibilità di partecipazione democratica. A questo punto, chiediamo con forza l’istituzione di una Tariffa Sociale che consideri la reale situazione di questo particolare territorio, del potenziale familiare di esborso per un servizio vitale e che tenga conto anche delle composizioni familiari per i quantitativi nei vari scaglioni di eccedenze, garantendo così un accesso equo alle risorse idriche per tutti.

Non possiamo più permettere che le decisioni politiche si allontanino dalle reali esigenze della comunità. Ci auguriamo che questo messaggio venga accolto e che l’amministrazione inizi a considerare seriamente le necessità della cittadinanza, mettendo al centro delle proprie azioni il bene comune e il supporto ai più vulnerabili. Per dar seguito alle parole dell’ ONU che definiscono l’acqua un bene vitale, per un’acqua veramente democratica ribadiamo un no all’acqua privata e nel rispetto della scelta referendaria del 2011.





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