Anagni, Polo Riabilitativo senza fondi: scatta la chiusura

Cronaca - Finora alla struttura della Ciociaria è stato assegnato solo un ventesimo del budget previsto, e dopo il danno ecco la beffa: la Asl delibera l'extra budget per altre strutture della Ciociaria. Ecco i dettagli

Anagni, Polo Riabilitativo senza fondi: scatta la chiusura
di autore LeggoCassino.it - Pubblicato: 21-11-2024 11:43 - Tempo di lettura 2 minuti

Il Polo riabilitativo di Anagni ha i giorni contati: senza interventi concreti da parte della Asl di Frosinone per la sopravvivenza del centro di eccellenza della Ciociaria, il 2 gennaio i proprietari sono pronti a consegnare le chiavi e a scrivere la parola fine. Questo perché fino ad adesso alla struttura riabilitativa nata due anni fa nel nord della Ciociaria è stato assegnato un ventesimo del budget previsto.

Nonostante le difficoltà economiche, i proprietari, nelle persone dell’amministratore delegato Niki Dragonetti e del dottor Marco Pittiglio, hanno assicurato il servizio ai pazienti ed hanno personalmente investito sulla struttura. Ad oggi nel plesso di 400 metri quadri del plesso di Anagni sono in cura 60 bambini autistici, il 50% dei quali in convenzione con la Asl. C’è poi una lunga lista di attesa di altri cento bimbi

Nonostante le richieste degli utenti, la Asl di Frosinone non risponde però ai solleciti della dirigenza del Polo riabilitativo e dopo il danno, ecco che arriva anche la beffa: è stato assegnato un extra budget ad altre strutture ospedaliere della Ciociaria. 

“A noi non ci degnano neanche di una risposta e poi scopriamo che danno 180 mila euro di extrabudget a un altra struttura riabilitativa della Asl. Noi abbiamo investito personalmente centomila euro a testa, ma adesso non possiamo continuare a rimetterci: in assenza di risposte, il 2 gennaio chiuderemo la struttura” dice il dottor Pittiglio, che infine precisa: “Noi a settembre abbiamo inviato una pec in cui chiedevamo fondi per smaltire la lista di attesa e non ci hanno nemmeno risposto. È la prima volta in 35 anni di professione che non riesco a essere ricevuto da un direttore generale anche solo per confrontarmi, consigliarmi. Questi sono i fatti le altre sono chiacchiere”.

“Come fatti - prosegue il dott. Pittiglio - sono il compito improbo assuntomi da medico di comunicare la chiusura del centro agli utenti affetti da autismo ritardo mentale tetraparesi sclerosi multipla ictus ecc non raffeddori, motivando la decisione con le carte non con le chiacchiere. Ho investito tutti i miei risparmi in questa impresa ma ne esco con dignità Sta a voi - conclude - risponderne all utenza”.





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