Economia - Proprio al termine della manifestazione a Roma indetta da Cgil e Uil, arriva la comunicazione del gruppo italo-francese: dopo gli addetti delle pulizie, vanno a casa anche quelli della movimentazione auto, appalto non rinnovato per il 2025 e servizi internalizzati. Lunedì riprende la protesta, operai disperati. Acerbo: "Il Governo ha il dovere di intervenire"
Ora è ufficiale, Trasnova se ne va: nella tarda serata di venerdì, a margine dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil è arrivata la notizia che ormai tutti si aspettavano, non è un caso che gli operai della società che si occupa di movimentazione auto nel piazzale Stellantis, unitamente a quelli di Logitech e Teknoservice, entrambe collegate a Trasnova, sono in sciopero con gli operai della De Vizia. Gli addetti alle pulizie hanno già ricevuto ormai da oltre un mese la comunicazione di licenziamento collettivo. Quelli di Trasnova, Logitech e Teknoservice troveranno la lettera sotto l'albero di Natale, intanto da ieri è ufficiale che Stellantis non ha rinnovato le commesse a Trasnova per il 2025.
Il mancato rinnovo dell’appalto in tutti gli stabilimenti italiani si traduce in circa 500 licenziamenti, il 20% dei quali riguardano lo stabilimento di Piedimonte San Germano. Salgono a quasi 150 i posti di lavoro che andranno persi entro fine anno sommando a queste aziende anche i 32 della De Vizia. L’emorragia occupazionale potrebbe superare le 600 unità se nei prossimi giorni analoghi provvedimenti verranno presi per le aziende di pulizie macchinari e per gli addetti della mensa, ovvero le società Atlas, Iscot e Break&Lunch.
Per questo motivo il segretario provinciale della Uilm Gennaro D'Avino annuncia che lunedì riprenderà lo sciopero e la protesta mentre il segretario provinciale della federazione Filt-Cgil David Guidi, che si occupa nello specifico della vertenza Trasnova, spiega che non si tratta certo di una doccia fredda, ma allo stesso tempo argomenta: “La società da tempo ci aveva preannunciato che stava avendo interlocuzioni con Stellantis per avere una proroga, invece è giunta la notizia che le commesse termineranno il 31 dicembre. Da parte di Stellantis c’è l’intenzione di internalizzare il servizio”.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, è netto nel condannare l'atteggiamento di Stellantis: "Nel giorno delle piazze piene che rivendicano diritti, lavoro e salario, e che dicono chiaramente NO al Governo Meloni e alla sua politica, un asciutto comunicato aziendale comunica seccamente che a partire dal prossimo 31 dicembre non ci sarà più alcuna commessa per la Trasnova, l'azienda che svolge la movimentazione auto negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Melfi e Pomigliano. Nella sola Campania questo comporterà 90 licenziamenti e a Cassino 110 entro un mese.
Sta forse cominciando il piano scellerato, da gran tempo accarezzato dalla multinazionale italo-francese, di smantellare l'intera industria automobilistica italiana? Oppure si vuole affidare movimentazione a gruppi esteri, magari direttamente francesi? Il governo ha il dovere di intervenire prima che si consumi l'ennesimo tradimento ai danni dei lavoratori da parte della ex-FIAT".
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