Economia - La multinazionale scarica le aziende che si occupano di movimentazione auto, dopo non aver rinnovato l'appalto alla società che si occupa di pulizie: a Cassino vanno a casa circa 150 operai. Il grido d'allarme della Uilm: "Nel primo semestre del 2025 perderemo mille posti in totale, e i sindaci del territorio sono assenti". Le lacrime degli operai: "Non so cosa dire a mio figlio, sarà un Natale triste". Giangrande contro la Cgil: "Pensa solo a fare le tessere". Battisti: "Questa è una catastrofe sociale"
Stamattina sono arrivate lettere di licenziamento per tutti i dipendenti della ditta Trasnova; altr licenziamenti sono stati annunciati da Teknoservice e Logitech. Sono tre aziende della logistica scaricate da Stellantis, che non intende rinnovare i contratti in scadenza a fine anno. I lavoratori Trasnova sono in servizio nelle fabbriche Stellantis di Pomigliano d’Arco, Melfi, Cassino e Torino. I dipendenti Teknoservice e Logitech nello stabilimento di Melfi, Pomigliano d’Arco, Mirafiori e Cassino.
Nella città martire i lavoratori ormai licenziati hanno poca voglia di parlare, non hanno quasi più la voce, ormai persa dopo tre settimane di sit-in e proteste.Sono disperati, abbattuti. Ma non per questo non hanno più voglia di combattere. Anzi. Enzo Del Duca, operaio della Tecnoservice, fa fatica a contenere il dispiacere, mentre legge e rilegge la lettera di licenziamento: “C’è tanta rabbia - dice - ma non molliamo e andiamo avanti. Mio figlio mi domanda adesso cosa succede e io non so cosa rispondere. Dopo 32 anni passati in azienda mi trovo in una situazione per la quale sono giovane per andare in pensione ma non abbastanza giovane per trovare una nuova occupazione”. Gli fa eco Daniele Marinelli, della Logitech: “Ci aspettavamo una cosa del genere, ma questa lettera di licenziamento fa molto male. La rabbia e la voglia di combattere, però, resta la stessa e faremo ancora più rumore per farci ascoltare anche da chi non ci ha ascoltato”.
Nello stabilimento di Piedimonte San Germano a guidare la protesta è la Uilm. Per il leader del sindacato Francesco Giangrande, coordinatore regionale della Uilm, è necessario "aprire la procedura di slidarietà per dare continuità ai lavoratori impedendo i licenziamenti". In conferenza stampa non si sottrae alla domanda in merito alla divisione con le altre sigle sindacali e dice: "Sono state con noi nelle audizioni in regione Lazio, dal prefetto, durante la consulta dei sindaci. Non hanno mancato un appuntamento stituzionale. Peccato non averli mai avuto al nostro fianco dvanti ai cancelli. O meglio, qualche sigla sindacle davanti ai cancelli si è fatta vedere. Esponenti della Cgil hanno avvicinato i lavoratori licenziati per chiedergli di farsi la tessera sindacale. La differenza con noi è tutta qui: noi in quest fase abbiamo rinunciato di fare la tessera anche a chi ce lo ha chiesto, perché i lavoratori vanno difesi tutti, va assolutamente tutelata l'occupazione. Speriamo di avere buone notizie nella riunione di martedì al Mimit".
Intanto sul territorio la protesta andrà avanti, come spiega il segretario provinciale Gennaro D'Avino, che dice: "Dopo le lettere di licenziamento arrivate oggi ai lavoratori di Trasnova, Logitech e Tecnoservice e dopo aver passato 18 giorni davanti ai cancelli, ora si cambia strategia. Da lunedì mattina bloccheremo le sale consiliari dei comuni del territorio, partendo da quella di Piedimonte San Germano fino ad arrivare a quella di Cassino. Vogliamo far capire ai sindaci che questi padri di famiglia devono avere rispetto. Insieme ai 150 lavoratori di Logitech, Trasnova, De Vizia e Tecnoservice passeremo le feste natalizie insieme ai sindaci del territorio”.
D’Avino rimprovera agli amministratori la scarsa presenza: “Più che tensione c’è disperazione. Davanti ai cancelli abbiamo visto poco le istituzioni, eppure il 2024 è stato l’anno dei record per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali e le fermate produttive. Abbiamo stimato che entro fine anno se non verranno rinnovati gli appalti e non ci saranno gli ammortizzatori straordinari per le aziende dell’indotto dove c’è già la solidarietà in deroga, ci sarà un’emorragia occupazionale di oltre 400 operai; considerando poi anche il primo semestre 2025, tra Stellantis, indotto e servizi perderemo circa mille posti di lavoro”.
Per la consigliera regionale del Pd Sara Battisti, i licenziamenti devono essere immediatamente bloccati: "È inaccettabile - dice - che, a fronte di contratti interrotti unilateralmente, Stellantis si sottragga alle proprie responsabilità sociali. In Provincia di Frosinone si rischia l’emergenza sociale. La multinazionale ha il dovere di presentare un piano industriale chiaro che salvaguardi i posti di lavoro e l’indotto. Mi unisco alla richiesta avanzata dai sindacati e dalla nostra segretaria, Elly Schlein: i licenziamenti devono essere immediatamente bloccati. È necessario che il Governo, nella riunione del 10 dicembre con il Ministro Urso, pretenda da Stellantis risposte concrete - conclude - per evitare questa ennesima ferita al mondo del lavoro”.
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