Convenzione tra Comune e Acea: a San Vittore s'infiamma lo scontro politico

Cassinate - L'amministrazione del sindaco Bucci replica alle critiche dell'opposizione: "Da quando la compattezza, l’unità d’intenti e la coesione sono diventati difetti da stigmatizzare? Noi siamo fieri del nostro gruppo. Riflettiamo, pianifichiamo, agiamo, gioiamo e soffriamo come un unico corpo. Per questo ci chiamiamo 'Uniti per San Vittore'. Ve l’avevamo detto che quella preposizione mancante nel vostro nome un giorno avrebbe fatto la differenza. Quel giorno è arrivato prima del previsto"

Convenzione tra Comune e Acea: a San Vittore s'infiamma lo scontro politico
di Redazione - Pubblicato: 15-12-2024 10:11 - Tempo di lettura 2 minuti

L'amministrazione Bucci replica all'opposizione di San Vittore in merito al seguente articolo: "Convenzione a ribasso e senza motivazione". La minoranza consiliare del Comune di San Vittore informa i cittadini. Riceviamo e pubblichiamo

Circa sei mesi fa subito dopo l’insediamento, l’Amministrazione Comunale traccia le linee da seguire, sulla scorta del proprio programma elettorale, individuando come priorità assoluta ristabilire il tavolo di confronto con la Società ACEA Ambiente s.r.l. per giungere all’approvazione della Convezione tra l’Ente e la Società, convenzione peraltro chiesta a gran voce anche dalle minoranze (a chiacchiere, di seguito leggerete il perché).

Il documento portato in approvazione lo scorso 6 Dicembre è frutto di una contrattazione serrata e finalizzata al raggiungimento di un punto d’incontro che tutelasse gli interessi della cittadinanza sanvittorese e, al tempo stesso, fosse accettabile da parte di ACEA. Un documento contrattuale così delicato infatti, richiede tempistiche e capacità di trattativa molto incisive in quanto il risultato finale deve soddisfare le esigenze di due realtà differenti. L’una che mira all’interesse pubblico, l’altra che ha come obiettivo un interesse privato, posto che da parte di quest’ultima, come sottolineato più volte anche dalle minoranze, non sussiste alcun obbligo economico nei confronti del Comune. Anche per questo il risultato è da ritenersi importante per la cittadinanza sanvittorese.

Una convenzione infatti, è un documento contrattuale il quale, obbligando i contraenti, ciascuno per il proprio ruolo, ad assumere precisi impegni reciproci, necessita di un lavoro certosino in funzione dell’obiettivo finale. I matrimoni si fanno in due e per avvicinare le parti non bastano quattro chiacchiere davanti al bar! Occorre serietà, visione, pazienza e perseveranza. Le famose convenzioni del 2021 e del 2023, bocciate anche a causa di emendamenti di chi oggi grida allo scandalo rivendicandole più vantaggiose, presentavano criticità dal punto di vista giuridico ed era preciso dovere di un buon amministratore agire con cautela. Ma oggi noi guardiamo al presente e al futuro dei sanvittoresi, ecco perché la convenzione andava approvata. L’alternativa sarebbe stata non stipulare alcuna convenzione per la gioia degli urlatori seriali della minoranza che avrebbero potuto continuare ad abbaiare alla luna.

 Nel Consiglio Comunale dello scorso 6 Dicembre la maggioranza ha portato in discussione e approvazione la bozza della Convenzione concordata tra le parti. Al momento della votazione è successo questo: 1) Il Consigliere di minoranza Giangrande Francesco Paolo, col solito fare arrogante pretende di prendere parola addirittura prima che il Presidente del Consiglio Comunale avesse dato lettura del punto all’ordine del giorno. La seduta prosegue con una dichiarazione congiunta dei Consiglieri di maggioranza, letta da Maria Elena Giangrande, con la quale gli Amministratori chiedono all’assise civica una precisa assunzione di impegno relativamente agli ambiti e alla modalità di investimento dei proventi derivanti dai benefit stabiliti in convenzione. Si tratta di un atto di estrema attenzione e maturità per ribadire che non è importante soltanto incassare, ma “come” quei soldi pubblici vengono investiti sul territorio.

In tutti questi ambiti sono previsti impegni di spesa a beneficio della collettività, anche di chi la convenzione non ha voluto approvarla. 2) Dopo aver preso la parola, il Consigliere di minoranza Giangrande Francesco Paolo si lancia in una spericolata requisitoria contro alcuni Consiglieri di Maggioranza ritenendoli oggetto di conflitto di interessi ai sensi dell’art. 78 del D.lgs, comma 2, n. 267 del 2000, il cosiddetto Testo Unico sugli Enti Locali. A suo dire, i consiglieri citati trarrebbero vantaggi personali dall’approvazione della Convenzione. Il tutto confondendo i ruoli del Segretario Comunale e quello del Presidente del Consiglio. Pur volendo sorvolare sullo squallore di tale affermazione, vanno precisate alcune cose. La prima riguarda la norma citata dal Consigliere di opposizione. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado. La Convenzione con ACEA non presuppone alcuna correlazione immediata e diretta con specifici interessi degli amministratori in quanto la sua stipula non genera alcun vantaggio ad essi, né a familiare alcuno. In parole povere, se la convenzione viene o non viene approvata, la condizione dell’Amministratore permane identica in quanto esso non può trarne alcun vantaggio diretto.

La delibera relativa alla convenzione è un PROVVEDIMENTO DI CARATTERE GENERALE A VANTAGGIO IN EGUAL MISURA DI TUTTA LA CITTADINANZA. Pertanto, l’obbligo di astensione non si applica. Volendo, in un momento di follia, avallare la tesi del Consigliere Giangrande Francesco Paolo, ne deriverebbe che mai questa Amministrazione potrebbe approvare la Convenzione. Dunque, l’opposizione chiede a gran voce che si approvi una Convenzione più vantaggiosa per i cittadini, ma al tempo stesso dice che questa maggioranza non potrà mai approvarla. Per la serie, O LA APPROVIAMO NOI E COME DICIAMO NOI, OPPURE NON LA DEVE APPROVARE NESSUNO. Forse la verità è proprio questa ed è sotto gli occhi di tutti. Chi non vuole la Convenzione è il Gruppo Consiliare di opposizione. Con le dichiarazioni del suo Consigliere hanno calato la maschera: per loro la convenzione non deve essere approvata per non vedere esaurito un argomento su cui insistere negli anni a venire. Per fortuna i sanvittoresi hanno imparato da tempo a distinguere chi recita da chi amministra.

L’ennesima pantomima infatti, si consumerà da lì a poco quando il Consigliere di minoranza, in evidente imbarazzo per il fatto che il suo Capogruppo si sta scagliando contro l’Amministrazione del 2023, dimenticando che il Consigliere Giangrande Francesco Paolo faceva parte di quella maggioranza, si alza e abbandona la seduta sottraendosi ancora una volta al proprio dovere e tradendo nuovamente gli elettori! Ma non finisce qui, in un rigurgito di solidarietà opportunistica il Consigliere di minoranza Furner, attanagliato da dubbio amletico tipo “e mò che faccio?”, si alza per seguirlo prima di essere letteralmente afferrato per il lembo della giacca dal Capogruppo Iannetta che, impotente e imbarazzato, rischia di restare da solo in Consiglio Comunale.

A fare da grottesco epilogo, il post stizzito del gruppo consiliare di opposizione con il quale, udite udite, ci accusa testualmente di essere “allineati e coperti”. E da quando la compattezza, l’unità d’intenti e la coesione sono diventati difetti da stigmatizzare? Noi siamo fieri del nostro gruppo. Riflettiamo, pianifichiamo, agiamo, gioiamo e soffriamo come un unico corpo. Per questo ci chiamiamo UNITI PER SAN VITTORE. Ve l’avevamo detto che quella preposizione mancante nel vostro nome un giorno avrebbe fatto la differenza. Quel giorno è arrivato prima del previsto e.... non c’è lembo di giacca che possa reggere. Con un prossimo post verranno dettagliati il contenuto della convenzione e l’indirizzo che la maggioranza ha delineato per l’utilizzo delle somme.





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