Opinioni - Riflettori nuovamente accesi sulla stazione Tav e sulla possibilità di ampliare l'offerta attuale di Cassino. Lello Valente: "In poco meno di 50 km sarebbe impensabile realizzare due interconnessioni. Continuo a pensare che sia Pignataro che Roccasecca abbiano invece i giusti requisiti"
I treni troppo veloci creano disorientamento e possono generare confusione e sembra che il Sindaco di Cassino sia in totale disorientamneto sulla Stazione TAV. Nel 2022 in una conferenza stampa presenta il progetto di interconnessione, un progetto di massima del 1992, mai reso esecutivo dalle Ferrovie dello Stato. Due settimane addietro il Sindaco rispolvera quel progetto e lo stesso fa l’ass. regionale Ciacciarelli, salvo accorgersi tardivamente che nel corso degli ultimi 32 anni quella interconnessione non si può attuare perché sono diversi gli insediamenti industriali e di civile abitazione.
Allora propone una nuova interconnessione, nelle campagna tra Colfelice e S.Giovanni Incarico. Una ortofoto estratta da Google per dimostrare che l’opera è fattibile in quanto le due linee ferroviarie praticamente sono confinanti in quel sito ed il costo sarebbe del tutto accettabile. Poi si accorge che quella proposta di interconnessione è un clamoroso flop sia per Cassino che per Frosinone perché taglierebbe fuori Cassino dai Frecciarossa che provengono da nord e Frosinone da quelli provenienti da sud.
Allora sente il bisogno di specificare che quella proposta di interconnessione è complementare alla Stazione Tav di Sgurgola. Di questa complementarietà naturalmente non si è mai fatto cenno alla conferenza stampa tenuta a Cassino. Poi cambia ancora perchè si rende conto che i soldi per una stazione da oltre 100 milioni di euro non ci sono ed allora capisce che quella proposta è sbagliata e così si avventura in una nuova proposta: di fare due nuove interconnessioni, una al nord di Cassino l’altra a sud di Frosinone.
Naturalmente anche questa proposta cambierà perché in poco meno di 50 km sarebbe impensabile realizzare due interconnessioni a distanza di pochissima distanza recuperando forse qualche secondo. Poche idee e molto confuse ma con una unica rotta, quella di non fare alcuna battaglia per la Stazione Tav al sud della provincia dove il costo sarebbe accessibile.
Insistere sulle interconnessioni significa non capire che queste creano gravi disagi ai pendolari che viaggiano sulla linea ferroviaria normale perché anche su quella linea il Frecciarossa ha sempre la precedenza sui treni normali causando ritardi perenni. Il Frecciarossa a Cassino non è un capriccio, raddoppiarne le corse va bene ma l’obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere Roma in 35/40 minuti per fare del nostro un territorio attrattivo per chi vuole allontanarsi dal caos cittadino.
Che ci siano 13 milioni di Euro per il rifacimento della stazione ferroviaria di Cassino, che sia abbellita etc, questo non c’entra assolutamente niente con la TAV, avere una stazione nuova e bella fa piacere ma per arrivare a Roma ci vogliono sempre le stesse ore di viaggio. Per non parlare dei treni verso sud, inesistenti sulla nostra tratta!
Continuo a pensare che sia Pignataro che Roccasecca, per una serie di ragioni, abbiano tutti i requisiti perché RFI prenda in considerazione questi siti: non è un percorso agevole ma se il primo a non crederci è il primo cittadino di Cassino, figuriamoci che segnale può arrivare ai piani alti di RFI. Per raggiungere obiettivi difficili bisogna creare condivisione ed entusiasmo e non chiudersi nella supponenza e nell’arroganza di chi tutto sa e tutto conosce, se avessero adottato questo atteggiamento i precedenti Sindaci di Cassino non avremmo mai avuto l’Università degli Studi di Cassino e forse nemmeno il Tribunale.
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