Attualità - È il presente che va vissuto con le sue contraddizioni e le sue mancanze, perché il passato non si cambia e il futuro è un perfetto sconosciuto
Un altro anno è trascorso. C'è chi è felice perché il 2024 gli cagionato solo dolori e perdite, chi è triste perché saluta un anno propizio, chi attende trepidante l'arrivo del 2025 con la speranza di ricevere gioie e felicità.
Il pensiero di ciascuno però, è rivolto al tempo che scorre, inesorabilmente scorre. Sia i momenti belli che quelli brutti volano via. Spesso si desidera che il tempo passo in fretta, altre volte che si fermi. Tante volte guardiamo i nostri figli e li vorremmo già grandi senza pensare che la loro crescita è direttamente proporzionale alla nostra vecchiaia.
Così li vorremmo di nuovo bambini per poterli abbracciare e coccolare, ma indietro non si torna. È il presente che va vissuto con le sue contraddizioni e le sue mancanze, perché il passato non si cambia e il futuro è un perfetto sconosciuto.
Salutiamo, dunque, l'anno che sta finendo e accogliamo quello che sta arrivando in quanto “tra un anno passerà” e prepariamoci alla novità.
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