Cassinate - Gravi atti vandalici alle case popolari da parte di una banda di ragazzini, preso di mira anche un bambino con disabilità. Si richiede l'installazione di una telecamera e un maggior controllo da parte dei genitori
Vandalismo sfrenato a Sant’Elia Fiumerapido: le case popolari del paese al confine con la città di Cassino sono diventate teatro di episodi sempre più inquietanti. Gruppi di ragazzi, spesso minorenni, seminano il panico tra i residenti, compiendo atti di vandalismo che mettono a rischio la sicurezza di tutti. Negli ultimi giorni, la situazione è degenerata: botti esplosi sui balconi, mobili condominiali incendiati a pochi centimetri da una tubatura del gas e citofoni divelti.
A farne le spese è anche una famiglia con un bambino disabile, che subisce continue provocazioni e scherni da questa baby gang. Il figlio di una delle famiglie del posto, autistico, viene preso di mira con imitazioni crudeli dei suoi versi, in un clima di indifferenza e di totale mancanza di rispetto: i ragazzini gli avrebbero lanciato petardi sul balcone e imitato i suoi versi per deriderlo. I residenti si sentono abbandonati al loro destino, vittime di un quartiere che sembra scivolare sempre più verso il degrado. La paura e l'insicurezza sono palpabili, e la richiesta di aiuto è disperata.
Tra gli incidenti più allarmanti, spicca l'incendio della mobilia condominiale, lasciata vicino al portone in attesa del ritiro. Le fiamme, scoppiate l'altra sera, sono divampate a pochi metri da una tubatura del gas. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato una tragedia. “Non so se sarei qui a raccontarlo, se i pompieri non fossero arrivati in tempo”, dichiara un residente, che preferisce restare anonimo.
I cittadini del posto sono esasperati e chiedono aiuto sia alle famiglie di questi ragazzini che alle istituzioni locali: “Ad una certa ora, queste mamme, se così si possono chiamare, devono chiamarsi i loro figli sopra, perché qui non si vive più un solo giorno in pace. Chiedo poi all’amministrazione comunale - dice un residente - che in questo quartiere venga installata qualche telecamera, perché con l'incendio dell'altra sera poteva finire veramente male”.
Gli fa eco un altro residente della zona che invita i genitori di questi ragazzini ad un maggior controllo dei figli e mette in evidenza i disagi con cui l’intero quartiere delle case popolari si trova a fare i conti: “Mi domando se queste possono essere classificate bravate. Cosa c'è di ‘bravo’ in ciò? Dove si arriverà? Siamo tutta brava gente qui e abbiamo anche dei bambini! L'altra sera abbiamo dovuto aspettare ore per rientrare in casa, per la forte puzza di bruciato. Non ci sono controlli e i ragazzini che ad una certa ora dovrebbero stare a letto, sono invece sempre giù a recare danni alla povera gente, sfrecciando a qualsiasi ora della notte su scooter privi anche di assicurazione. Ora basta, siamo stufi!”.
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