Racconti e Poesie - Oggi Francesca Messina ospita il racconto di Patrizia Romano di Villa Santa Lucia
Il sole dentro
Aveva rubato il sole alla Terra, ora era scompigliata e piena di luce. Non era bella ma carica di splendore. Le mani segnate, un viso che non tradiva gli anni ed un cuore puro di un bimbo. Se ne stava in disparte da quel silenzio punitivo, ora era solo silenzio e lo preferiva al suono di una voce sgradevole. In inverno le giornate assolate sono poche e vanno godute nonostante il freddo gelido del mattino che vedeva Cinzia infagottata come una befana. Ma ora il sole lo aveva rubato lei, se lo sentiva ardere nel petto, nel cervello, sulla pelle. Non poteva scottarsi era già tutta di fuoco e allora lo accoglieva come una mamma un figlio. Gli occhi si chiusero per un sonnellino pomeridiano e pure gli impegni andarono a farsi benedire dietro le ciglia asciutte. Le aveva innaffiate troppe volte ora erano lì, solo per filtro, socchiuse a baciarsi innamorate. Il suo vecchio cane la cercava nelle stanze, la rincorreva pigro ma testardo, ovunque, fino a scovarla. Forse non ci vedeva neppure più ma sentiva il suo odore da lontano, lui l'amava e lei amava lui. Ad occhi chiusi le percezioni sono diverse e perfino più intense, l'immaginazione aggiunge anche senza consenso. -Siamo anziani, amico mio ! Pensò Cinzia alzando solo un sopracciglio al rumore cadenzato della zampa sul pavimento. Macchia si adagiò di peso al suo fianco e Cinzia accarezzandolo con una mano disse: -Andiamo via, amico mio, sulla Terra fa troppo freddo, abbiamo rubato il sole, staremo al caldo.
Patrizia Romano (Villa Santa Lucia)
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