"Siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale processo"

Cronaca - A parlare alcuni dei partecipanti al bando del Tfa finito nel mirino della Guardia di Finanza. Lo sfogo di una docente precaria alla nostra redazione: "Il rettore non doveva chiedere scusa ai corsisti ma a noi esclusi che abbiamo partecipato a quel concorso. Noi che per mezzo punto, andato a chissà chi, siamo rimasti fuori”.

"Siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale processo"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 17-01-2025 12:50 - Tempo di lettura 3 minuti

“Il rettore non doveva chiedere scusa ai corsisti che adesso stanno seguendo il Tfa, ma a noi esclusi che abbiamo partecipato a quel bando. Noi che per mezzo punto, andato a chissà chi, siamo rimasti fuori”. A parlare sono alcuni dei partecipanti al bando indetto dall’Unicas nell’annualità 2022-2023 che non hanno superato i test per essere ammessi al Tfa che dà l’abilitazione come maestri e professori di sostegno nelle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo e secondo grado.

In migliaia hanno partecipato a quella prova: talmente tanti che l’Unicas non aveva gli spazi idonei per ospitarli, i test si sono infatti svolti alla Fiera di Roma dove hanno partecipato in oltre 10.000 per circa 3.000 posti. Solo per la secondaria di secondo grado sono giunti a Roma oltre 5.000 partecipanti: in 800 sono entrati subito, altrettanti l’annualità successiva come sovrannumerari. 

Tutti gli altri fuori: non hanno avuto modo di accedere alla prova scritta e orale dove bastava anche scrivere che “la luna è viola” e “non fare scena muta” per chi aveva ben memorizzato la batteria di domande per la preselettiva fornite in anticipo, previo pagamento di 5.000 euro prima di ogni prova, dal titolare dall’istituto “Cervantes” di Sora agli aspiranti docenti. Il tutto grazie all’intermediazione del responsabile risorse umane dell’Unicas Massimiliano Mignanelli, che - secondo quanto ricostruito dalle Fiammegialle del gruppo di Cassino - riusciva ad avere i quesiti in anticipo dai docenti della commissione Arduini e Chiusaroli, entrambi adesso finiti ai domiciliari. 

I posti a bando per l’infanzia e la primaria erano invece 600 in totale tra ordinari e sovrannumerari, alla secondaria di primo grado i posti a bando erano invece 800: subito sono entrati i primi 400, altrettanti come sovrannumerari. Esclusi tutti gli altri: ai nastri di partenza per tale bando erano in circa 4.000.

Molti degli esclusi fanno sapere che intendono presentare ricorso, alla luce di ciò che sta emergendo, altri sono pronti a costituirsi parte civile nell'eventualità di un processo. Per questo motivo non hanno apprezzato le parole del rettore Marco Dell’Isola che mercoledì ha incontrato i corsisti del Tfa e si è scusato con loro. 

Alla nostra redazione è giunto lo sfogo di un’insegnante precaria che ha partecipato a quel bando e che dice: "Gentile direttore, sono un'insegnante della scuola media primaria. Sono precaria, quando va bene, riesco a portare a casa 1200 euro mensili. Tolte le spese. Ho partecipato due anni fa alla preselezione per TFA e sono stata esclusa per mezzo punto. Devo dire che a Cassino mi sono trovata bene: personale gentilissimo e competente, organizzazione ottima. Ho letto ieri sul Suo quotidiano l'intervento del rettore professore Dell'Isola persona che non ho avuto l'onore di conoscere ma che ritengo di grande coraggio e sensibilità, non fosse altro per la sua iniziativa di parlare ai corsisti e di chiedere scusa per quello che è accaduto, mi riferisco alla presunta corruzione, all'ateneo di Cassino, dove non entro nel merito.

Pur tuttavia, l'intervento di Dell'Isola mi è sembrato inutile e sinceramente anche un po' canzonatorio nei nostri confronti. Nei confronti degli esclusi. E a noi che doveva chiedere scusa il rettore, a noi che per mezzo punto, andato a chissà chi, siamo rimasti fuori. A noi, che ogni mattina lasciamo la nostra famiglia e ancora insonnoliti e dopo aver preparato anche la giornata per i figli, saliamo su un treno per cercare di sbarcare il lunario. Mi auguro che l'università di Cassino risolva questo problema che ovviamente non gli fa onore, e nello stesso tempo auspico una sempre maggiore trasparenza e correttezza nelle procedure concorsuali".

Intanto ieri mattina il rettore Dell’Isola è intervenuto nuovamente sul caso, invitando tutti a “non fare di tutta l’erba un fascio”. Il Magnifico ha sottolineato che “se c’è del marcio anche in una sola persona che opera all’interno di una organizzazione complessa, come lo è quella universitaria, questo va subito individuato ed estirpato”. Ha poi nuovamente rassicurato sul fatto che “il lavoro dell’Università continua con scrupolo e rinnovata attenzione, soprattutto per evitare ai corsisti e agli studenti ulteriori disagi".
 





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