Cronaca - I tifosi violenti, già destinatari di un provvedimento di Daspo, durante la partita con la Lodigiani sono saliti sul tetto dell'ex piscina comunale e da lì avrebbero fatto partire le bombe carta e fumogeni verso il terreno di gioco. Tolleranza zero da parte della polizia
Le partite di calcio devono tornare ad essere una grande festa, per le famiglie ed anche per i tanti bambini e ragazzini che ogni domenica affollano numerosi il ‘Salveti’ di Cassino per sostenere la squadra di casa, quest’anno più numerosi che mai visto che gli azzurri di mister Carcione viaggiano a vele spiegate, determinati a riconquistare la serie C. Vanno isolati i violenti e i facinorosi che rovinano ai veri tifosi quello che dovrebbe essere un pomeriggio di festa.
È in quest’ottica che si inserisce l’ultima operazione degli agenti della Squadra Informativa del commissariato di Cassino, diretta dal vice questore aggiunto Flavio Genovesi che nella giornata di ieri hanno arrestato quattro tifosi locali, fra i 30 e 45 anni, perché ritenuti responsabili del lancio di bombe carta e fumogeni durante la partita di Calcio di Serie D Cassino-Lodigiani che si è disputata domenica scorsa e che, per la cronaca sportiva, lo ricordiamo, è stata vinta per due reti a uno dai padroni di casa.
I quattro, già destinatari di un provvedimento di Daspo, stando alla ricostruzione degli del commissariato di polizia della Città Martire, durante la partita con la squadra romana sono saliti sul tetto dell'ex piscina comunale - eterna incompiuta, dove a breve dovrebbe sorgere un cinema multisala - e da lì avrebbero fatto partire le bombe carta e fumogeni verso il terreno di gioco e l'area parcheggio dello Stadio "Salveti". Per tutti e quattro i tifosi violenti è stata disposta la misura dei domiciliari.
Gli arresti di ieri seguono di pochi giorni un altro importante provvedimento adottato sempre nell’ottica di arginare i facinorosi. Dopo la partita tra Cassino e Paganese, anche quella vinta di misura dai padroni di casa (1-0), sono infatti stati emessi 20 Daspo a carico di tifosi cassinati.
I fatti risalgono alla partita dello scorso 29 settembre: durante la fase di deflusso, una ventina di tifosi locali, con i volti travisati ed armati di bastoni, cinture ed altri oggetti atti ad offendere hanno tentato di forzare con calci e spinte la barriera divisoria dei due opposti settori, per entrare a contatto fisico con gli avversari, situazione evitata grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine presenti. Le successive indagini di polizia giudiziaria, svolte anche attraverso la visione delle foto e delle immagini registrate dal personale di Polizia, hanno permesso di individuare i tifosi, alcuni travisati ed armati di oggetti atti ad offendere, che avevano preso parte attiva all’episodio di intemperanza sopra descritto.
I Daspo emessi vanno dai due ai quattro anni. Per cinque di loro invece è stata disposta la durata di cinque anni con obbligo di firma, in quanto già "daspati" o per aver partecipato ad analoghi episodi di violenza in occasione di altre manifestazioni sportive cui militava il Cassino Calcio. Ci sono state anche denunce a piede libero alla procura della Repubblica di Cassino per reati che vanno dal danneggiamento, possesso di arma, fino alla resistenza a pubblico ufficiale. Tra i tifosi coinvolti c’è anche un minorenne.
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