Cronaca - Nonostante il dirigente Unicas si fosse autosospeso da tutti gli incarichi, questa mattina il Gip ha disposto la misura cautelare anche per lui, così come era stata già confermata ieri per i prof. Arduini e Chiusaroli
Un nuovo arresto sconvolge il mondo dell'Università di Cassino e del Lazio meridionale. Massimiliano Mignanelli, direttore delle risorse umane dell'ateneo, è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta corruzione ai concorsi TFA sostegno.
L'ordinanza è stata emessa dal Gip di Cassino, Alessandra Casinelli, al termine di un lungo interrogatorio. Nonostante le due ore di difesa in cui Mignanelli ha negato ogni addebito, sostenendo di non aver mai ricevuto denaro o favorito alcuna irregolarità, il quadro indiziario è risultato sufficientemente solido per disporre la misura cautelare. (LEGGI QUI: Scandalo Tfa Unicas, Mignanelli nega ogni addebito)
Le accuse
A Mignanelli viene contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Secondo l'accusa, il dirigente avrebbe fornito a Giancarlo Baglione, titolare di una scuola di formazione privata, i test della prova preselettiva. Baglione, a sua volta, li avrebbe poi divulgati agli aspiranti insegnanti di sostegno che, per assicurarsi il posto, avrebbero versato tangenti fino a 15.000 euro.
Un sistema corrotto
L'inchiesta ha svelato un presunto sistema corrotto che coinvolgerebbe non solo Mignanelli e Baglione, ma anche i due docenti universitari Diletta Chiusaroli e Giovanni Arduini, già ai domiciliari.
Un volto noto della politica locale
Massimiliano Mignanelli è una figura molto conosciuta nel panorama politico cassinate. È stato presidente del consiglio comunale dal 2001 al 2009 e ha ricoperto altri incarichi istituzionali. La sua arresto ha suscitato grande clamore e ha scosso la comunità locale.
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