Nazionale - Un'analisi del film di Roberto Benigni, in onda martedì sera su Canale 5, in occasione della Giornata della Memoria
In occasione della giornata della memoria, e celebriamo quest'anno Ottant'anni di memoria della Shoah. Come spiegare questo ai bambini e ai più giovani? Proviamo a capire la Storia guardandola attraverso gli occhi del piccolo Giosuè. I
l bambino italiano ed ebreo che cresce in Italia durante la dittatura fascista. Per questo consiglio di guardare La vita è bella, un film adatto anche alle fasce d'età più giovani. Il film è del 1997 con la regia di Roberto Benigni. Si tratta di una commedia drammatica ambientata in Toscana durante la Seconda Guerra Mondiale e incentrata sull’Olocausto. Dopo tanti anni, ancora vanta il primato di essere il film italiano ad aver vinto più Oscar, ben tre statuette su quattro nomination.
"La vita è bella" racconta la storia di Guido Orefice (Roberto Benigni), un giovane ebreo che si trasferisce nella campagna toscana dove conosce Dora (Nicoletta Braschi), una maestra elementare. Insieme mettono su famiglia. Purtroppo, con l'aggravarsi delle Leggi Razziali, durante un rastrellamento nazista, anche Guido viene deportato in un campo di concentramento insieme con il figlio Giosuè.
Per proteggere il suo bambino dagli orrori che segneranno per tutta la vita i sopravvissuti dell'Olocausto, Guido costruisce un elaborato gioco fatto di vertiginose fantasie. Parliamo di un unicum nel panorama cinematografico italiano e, ancora oggi, parliamo di uno dei film più importanti, a livello internazionale, sul tema della Shoah.
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