Abusivismo e false attestazioni, quattro indagati per la morte di Massimo Guglielmo

Cronaca - Oltre al sindaco di Cervaro Ennio Marrocco, finiscono nei guai anche altre tre persone: l’impianto sportivo non avrebbe mai avuto alcuna autorizzazione a costruire. Prosciolto invece da ogni accusa il consigliere comunale Giuseppe Risi

Abusivismo e false attestazioni, quattro indagati per la morte di Massimo Guglielmo
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-02-2025 10:47 - Tempo di lettura 2 minuti

Una struttura completamente abusiva, senza autorizzazione del Genio Civile, mancante di permesso a costruire e di autorizzazione sismica regionale. Questa la situazione dell’impianto sportivo di Cervaro dove nel mese di ottobre del 2023 ha perso la vita l’imprenditore Massimo Guglielmo, cadendo da un trabattello mentre eseguiva alcuni lavori commissionati dal Comune di Cervaro. Non fosse stato per quella tragica fatalità, probabilmente nessuno se ne sarebbe mai accorto di tali lacune. 

E invece tali anomalie sono venute alla luce durante le indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Cassino che nei giorni scorsi ha fatto pervenire l’avviso di garanzia al primo cittadino di Cervaro Ennio Marrocco. Il provvedimento a firma del Sostituto Procuratore Flavio Ricci vede coinvolti nell’indagine anche atre tre persone, tra cui un professionista di Cervaro che, incaricato dall’amministrazione per la valutazione della sicurezza della tribuna principale dell’impianto sportivo, avrebbe attestato falsamente l'idoneità statica e sismica della tribuna omettendo dire che si trattava in realtà di un’opera completamente abusiva.

Il sindaco Ennio Marrocco, dal canto suo, dovrà difendersi dall'accusa di aver affidato un appalto orale per la pennellatura di una coibentazione all’interno dello stadio di calcio di Cervaro, omettendo al lavoratore dettagliate informazioni sui rischi specifici e senza aver adottato il piano di sicurezza. Sotto inchiesta, insime al sindaco e al professionista esterno, anche altre due persone che avrebbero omesso di verificare la falsa attestazione di idoneità statica e sismica dello stadio di Cervaro.

In realtà l’impianto non avrebbe mai avuto alcuna autorizzazione a costruire: ciò è emerso dopo che lo scorso 30 agosto la Procura aveva iscritto nel registro degli indagati il consigliere Giuseppe Risi, con delega allo sport. Il consigliere, oggi prosciolto da ogni accusa, avrebbe fornito elementi utili a riaprire l’indagine tant’è che quest’estate è arrivata in Comune da parte della Procura della Repubblica di Cassino la richiesta di fornire le autorizzazioni rilasciate dal Genio Civile per lo stadio di Cervaro. 

Tali autorizzazioni, però, non sono pervenute, ragion per cui l’indagine è stata riaperta e adesso a finire sotto indagine è anche il primo cittadino, che però si dice assolutamente sereno. “Quello nei miei confronti credo sia un atto dovuto - spiega Ennio Marrocco -. Ho massima fiducia nella magistratura e ho dato mandato al legale del Foro di Cassino Sandro Salera per la difesa di ciò che mi viene imputato”.

La tragedia che ha portato alla morte del 49enne, la cui famiglia è rappresentata dall'avvocato Maurizio Suarato, si è verificata nel mese di ottobre del 2023: per l’operaio Massimo Guglielmo venuto tragicamente a mancare non c’è stato nulla da fare: dopo la caduta dal trabattello era stato trasferito d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma ma dopo poche ore il suo cuore ha smesso di battere.

Subito è scattata una delicata indagine, coordinata dal pm Ricci per stabilire se l'impalcatura dalla quale Massimo è precipitato fosse salda, se fossero stati rispettati tutti i parametri previsti in materia di sicurezza, se ancora vi fosse un'anomalia tecnica negli attrezzi usati. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il lavoratore avrebbe perso il controllo mentre stava montando un pannello coibentato dopo essere salito sull'impalcatura. 

A distanza di quasi un anno c’è stato un primo indagato per quella tragica morte. Adesso, però, il consigliere Giuseppe Risi che ha rischiato  di finire a processo con l’accusa di omicidio colposo - nella sostanza dei fatti era accusato di aver violato le disposizioni per la sicurezza sul lavoro - è stato prosciolto da ogni accusa e si apre un nuovo capitolo dal punto di vista giudiziario. 
 





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