Stellantis si ferma ancora e alla Cogeme continua lo sciopero

Economia - A portare solidarietà ai 120 lavoratori dell'azienda dell'indotto automotive di Patrica anche il consigliere regionale Daniele Maura. Intanto da oggi si è bloccata nuovamente la produzione nello stabilimento di Piedimonte San Germano: non ci sono commesse. E a cascata crolla tutto

Stellantis si ferma ancora e alla Cogeme continua lo sciopero
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-02-2025 19:51 - Tempo di lettura 2 minuti

Stellantis torna a bloccare la produzione. Ieri il tredicesimo, e al momento ultimo giorno di lavoro del 2025: da oggi, così come anticipato la scorsa settimana dalla dirigenza aziendale, i cancelli tornano a chiudersi per riaprire, forse, lunedì 24 febbraio.  

In realtà i sindacati temono il peggio, e nella giornata di domani attendono l’annuncio di un’altra settimana di stop: “A causa della mancanza di commesse - spiega il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino - quello di ieri potrebbe essere stato l’ultimo giorno di lavoro per questo mese, è abbastanza probabile che anche nell’ultima settimana di febbraio i cancelli resteranno chiusi e la produzione riprenderà solamente da lunedì 3 marzo”.

Una situazione di stallo e di incertezza che ormai da mesi sta facendo sentire pesanti ripercussioni su tutte le aziende del settore automotive. Dalla giornata di ieri, infatti, è ripreso lo sciopero unitario anche alla ‘Cogeme Italia’ di Patrica, azienda dell’indotto Stellantis che dà lavoro a circa 120 operai.  A portare solidarietà alle maestranze, oltre al sindaco di Patrica, è andato ieri anche il consigliere regionale di FdI Daniele Maura, che spiega: “La crisi dell’automotive continua a travolgere le aziende dell’indotto. Siamo qui per raccogliere le sollecitazioni delle maestranze, in stato di agitazione”.

Le sigle di settore confederali Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione fino a nuove decisioni.  “Il paradosso che abbiamo dovuto per l’ennesima volta registrare  - spiegano in una nota i sindacati -  è stata la cancellazione in un solo colpo del premio di risultato e dei buoni pasto fino ad ora riconosciuti grazie a precedenti accordi sindacali e nel frattempo scaduti”.  

Le motivazioni dichiarate al tavolo da parte di Cogeme, sono tutte da ricercare in una crisi del settore automotive che secondo la stessa azienda sta determinando un calo delle commesse ed incertezze sul futuro della stessa realtà di Patrica e più in generale dell’intero comparto. Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil ribadiscono però la necessità di riaprire quanto prima il tavolo della trattativa per giungere alla risoluzione del problema. Riapertura della trattativa che però l’azienda non intende fare, per questo motivo lo sciopero prosegue ad oltranza con il sit-in ai cancelli.

Non va meglio nelle aziende del settore automotive del cassinate, che lavorano quasi esclusivamente per lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. A snocciolare le cifre del disastro economico che si sta abbattendo sulle buste paga dei lavoratori dell’indotto è sempre il segretario provinciale della Uilm, D’Avino, che spiega: “In Tiberina, una delle fabbriche più grande della componentistica, si lavora a rotazione in regime di solidarietà: non più di 60 operai al giorno su 110. Va peggio alla Lear, dove tra l’altro a fine marzo cessano tutti gli ammortizzatori sociali e alla M.A. che non ha commesse sui nuovi modelli elettrici. Anche la Tekno Progetti in questi giorni ha fatto ricorso a nuova solidarietà”.

C’è poi il capitolo delle aziende dei servizi, quelle in appalto. In crisi non c’è solo De Vizia, dove 32 lavoratori sono stati ormai quasi messi alla porta: per la società che si occupa di pulizie, infatti, è stata concessa solo una mini proroga fino al 31 marzo, dopodichè il servizio dovrebbe essere internalizzato: il prossimo incontro tra le parti è fissato al 25 febbraio. Dopo De Vizia, toccherà alla Iscot e alla Atlas, entrambe con appalto in scadenza nei prossimi mesi.

E non è tutto, per i lavoratori piove sul bagnato: ieri, infatti, nel vertice con Federmeccanica e Assistal non ci sono stati passi avanti sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. I sindacati hanno confermato lo sciopero di otto ore a febbraio, articolato sui territori, con il blocco degli straordinari e delle flessibilità. “In assenza della volontà di riaprire la trattativa entro febbraio - spiegano i sindacati - per il mese di marzo saranno decisi ulteriori scioperi”.





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