Cassino, l'appello di Di Mambro: "Più spazi sportivi per i nostri ragazzi"

Politica - Il consigliere comunale incalza l’amministrazione: “In città non ci sono spazi pubblici e gratuiti per far fare sport ai giovani. Poi non ci lamentiamo di altro”. E non manca di bacchettare il sindaco Salera: "Ci sono cantieri in ritardo di anni, non di mesi"

Cassino, l'appello di Di Mambro: "Più spazi sportivi per i nostri ragazzi"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 26-02-2025 14:09 - Tempo di lettura 4 minuti

Consigliere, ha fatto molto 'rumore' la sua difesa nei confronti dei ragazzi che giocavano lungo l'isola pedonale: (LEGGI QUI: "Meglio un pallone che lo sballo". Carmine Di Mambro difende i 'trasgressori')

Come mai questa presa di posizione? Lo sa che il regolamento vieta di poter giocare in piazza? Tra l’altro era anche tarda sera.

“Lo so benissimo. Ormai l’isola pedonale è stata fatta e bisogna accettarla, così come bisogna rispettare, assolutamente, le regole. Però che bello vedere dei ragazzi giocare con un pallone di spugna e in pieno silenzio. Ai miei tempi era normalissimo, oggi non è così scontato”.

In che senso, si spieghi meglio?

“È semplice, e non è un mistero. Oggi i giovani, soprattutto i giovanissimi, sono dipendenti di videogiochi, dai social, sempre con gli occhi sugli smartphone.

E infatti ci lamentiamo perché socializzano poco, divisi dagli schermi dei loro cellulari. Oppure ci sono ragazzi, talvolta anche adolescenti, vittime di vecchie dipendenze”.

A cosa si riferisce, si spieghi meglio?

“Beh, non è difficile capirlo: mi riferisco alla dipendenza da alcolici e droghe leggere che poi portano ad atteggiamenti violenti. La cronaca degli ultimi anni della nostra città, come tante città,è piena di questi tristi episodi di cronaca, per questo, a maggior ragione, difendo quei ragazzi”.

Resta il fatto che allo stesso modo disturbavano la quiete pubblica, e poi hanno di fatto impedito il passaggio ai pedoni montando una rete. Ci si lamenta tanto del tavolino selvaggio, e poi…

“Il problema non è il singolo episodio, ma il motivo che lo ha causato: se i ragazzi avessero avuto uno spazio adeguato, non avrebbero montato una rete per strada. Non possiamo paragonare questo al fenomeno del ‘tavolino selvaggio’, dove vengono occupati spazi del suolo pubblico per un interesse economico.

Qui parliamo di giovani che non hanno alternative. Serve una soluzione, non solo divieti.

Qui tocca un tema interessante, che meriterebbe di essere maggiormente approfondito, soprattutto dalla maggioranza che governa la città”.

Ovvero?

“Ovvero la mancanza di spazi pubblici per poter giocare liberamente all’aperto. Non c’è un’area attrezzata per fare sport, un canestro, una rete di pallavolo, appunto, due porte da calcio ecc. La mancanza di spazi sportivi è una grave lacuna. Ci fossero stati, quei ragazzi non sarebbero stati costretti a montare una rete volante”.

La sua è dunque una critica all'amministrazione comunale?

“Diciamo che io, pur essendo un consigliere di opposizione, cerco di essere sempre propositivo e costruttivo per la mia città. Ma non posso fare a meno di notare che la mancanza di spazi all'aperto, gratuiti e pubblici, resta una grave lacuna. Dal momento che è in programma il restyling di piazza Labriola, consiglierei di individuare lì qualche spazio, magari nei pressi dell’area giochi dei bimbi. O magari nella villa comunale. Dove sia, purché si provveda a creare spazi pubblici dove fare sport. Anche perché avendo degli spazi dove poter socializzare facendo sport, i giovani magari si allontanerebbero anche dai bar o altro. Si parlerebbe sicuamente meno di atteggiamenti violenti”.

Lei parla di carenza di impianti sportivi, eppure solo pochi giorni fa è stato inaugurato il campo al Colosseo.

"Conosco benissimo quell’impianto, sono contento sia tornato a nuova vita.  Il campo del Colosseo è stato riqualificato, ed è una cosa positiva. Ma resta un impianto gestito da una società, quindi non accessibile liberamente a tutti. Cassino ha zero campi pubblici attrezzati per il gioco libero. E cosa dire del palasport, ancora fermo al palo? O del progetto multisala, che avrebbe dovuto dare nuovi spazi di aggregazione ai giovani e che invece è rimasto una promessa disattesa? Qui si parla di anni di ritardi, non di mesi.”
 





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