Sport - Il presidente Italia Nostra fa chiarezza: "Con il termine sottoscrittori davo per scontata la condivisione, se non altro per motivi etici e di gratitudine per quello che ho fatto per loro, sono ragazzi che hanno praticato questo sport solo grazie alla mia completa dedizione"
Il presidente della sezione cassinate di Italia Nostra, e fondatore del KajaK Club Cassino, oggi passato al Cus universitario, non ha gradito la presa di distanza dalla sua petizione pro - canoe nella villa Comunale.
Una presa di distanza abbastanza sui generis, dato che nessuno ha voluto metterci nome e cognome. Il medico cassinate, ha voluto quindi precisare: "La rettifica fatta alla vostra testata circa l'appello dei canoisti del Kayak Club-Cus Cassino impone una risposta".
E ha spiegato: "Io non ho mai scritto firmatari, con il termine sottoscrittori davo per scontata la condivisione, se non altro per motivi etici e di gratitudine per quello che ho fatto per loro. Ma sembra mi sia sbagliato. Mi permetto di far notare che nel vostro articolo di rettifica mancano i nomi dei dissenzienti. Io ne conosco solo uno, penso come voi. Sarebbe interessante sapere i nomi degli altri e le loro motivazioni.
Tengo a sottolineare che i nomi di ragazzi dell'elenco pubblicato nel mio articolo sono di ragazzi che hanno praticato la canoa fluviale solo grazie alla mia completa dedizione e lavoro.
Far fare loro uno sport "povero" e complicato nella organizzazione di allenamenti e gare mi è costato spesso sudore, lacrime, stress e soldi. Per tali motivi questa rettifica mi fa male perchè scava ancora un solco più profondo. Io mi auguro che questi signori vogliano metterci la faccia esprimendo le loro motivazioni".
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