Politica - Il Movimento Cassino Popolare da il suo pieno sostegno all’iniziativa che si terrà il giorno venerdì presso la Sala Restagno: "Un plauso a tutti gli organizzatori, questo e un tema che riguarda tutti al di là delle appartenenze politiche o sindacali"
Il Movimento Cassino Popolare da il suo pieno sostegno all’iniziativa che si terrà il giorno 7 marzo 2025 presso la Sala Restagno del Comune di Cassino avente come tema le “morti ed infortuni sul lavoro”. Da parte nostra un plauso a tutti gli organizzatori, questo e un tema che riguarda tutti al di là delle appartenenze politiche o sindacali.
Questo è un argomento che abbiamo fortemente sostenuto durante l’ ultima campagna elettorale al Comune di Cassino. Infatti, mentre la maggioranza degli schieramenti era impegnata a parlare di progetti che faticheranno ad essere realizzati, Cassino Popolare, con la sua candidata a sindaco Maria Palumbo, è stata presente nei luoghi di lavoro e nelle piazze a sostenere le tante sfide che ci aspettano nel territorio.
Partendo da un rafforzamento degli interventi sui luoghi di lavoro che riguardano la sicurezza, ma anche sottoscrivendo convintamente i referendum proposti dalla CGIL, soprattutto in materia degli appalti. E proprio nella catena degli appalti, spesso vengono meno quelle filiere formative in materia di sicurezza che servono a prevenire infortuni e morti sul lavoro.
E’ noto che, i dati sulle morti sul lavoro rappresentano un dato drammatico per il paese, questo convegno deve rappresentare un momento importante per fare proposte utili da avanzare nelle sedi parlamentari e contribuire a un rafforzamento delle norme a tutela della prevenzione degli infortuni e malattie professionali.
Per questi motivi, riteniamo utile su questo tema che anche il citato convegno metta in evidenza la necessità di una serie di interventi normativi migliorativi, partendo da una disciplina specifica in materia di appalti sia essi pubblici che privati.
Occorre un rafforzamento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Infatti, il numero di infortuni sul lavoro si verificano maggiormente in tutte quelle forme contrattuali c.d. precarie. La precarietà ed un basso salario sono elementi che non danno Sicurezza a 360°, sia quella prettamente socio/economica sia quella specifica inerente gli infortuni. Il numero maggiore di infortuni si rileva nella precarietà di chi è costretto a svolgere due/tre lavori per arrivare a percepire 1000 € al mese. Un dato statistico: l’Italia è il paese in Europa con i piu bassi salari ed è il paese che ha più infortuni mortali d’Europa. Questo lo diciamo a chi sottoscrive rinnovi contrattuali che non fanno recuperare salario e finiscono di precarizzare ulteriormente il mondo del lavoro.
Occorre che ci si muova in controtendenza su modelli per esempio scandinavi (Norvegia, Svezia, Finlandia) che hanno adottato politiche di prevenzione avanzate ed investito in programmi di formazione e sensibilizzazione.Occorre una cultura della sicurezza più sviluppata e maggiori investimenti in formazione e infrastrutture di sicurezza specie per i settori a maggior rischio ovvero quelli dell’edilizia, dell’agricoltura e dell’industria manifatturiera.
La cultura deve penetrare nel paese, negli schermi televisivi, deve comparire sulle etichette dei prodotti alimentari e dell’abbigliamento per informare noi consumatori dell’ avvenuta sicurezza nella relativa produzione.
Si chiede di intervenire per una riduzione degli orari di lavoro. L’attenzione, la freschezza fisica scema dopo 4-5 ore di lavoro e per questo il maggior numero di infortuni avviene a fine turno. Ogni anno assistiamo alla morte delle lavoratrici e dei lavoratori in alcuni settori specifici di lavoro esposti a temperature stagionali e/o a fenomen ambientalii, tra cui i lavoratori dell’agricoltura, delle accaierie, del settore chimico etc.
Inoltre, si chiede una riduzione dello straordinario previsti da alcuni C.C.N.L. di categoria. Gli infortuni avvengono soprattutto quando si abbassa il livello di energie psico fisiche dei lavoratori e delle lavoratrici oltre che all’inadempienza padronale. Per prevenire servono fondi, premiare le aziende virtuose e usare sanzioni più forti nei confronti di alcuni che ritengono la sicurezza un elemento accessorio e “costoso” dell’attività lavorativa.
Per questo chiediamo un rafforzamento dei controlli, attraverso assunzioni di più Ispettori del Lavoro e l’istituzione di fondi nazionali che contribuisca nella formazione e prevenzioni anche dei lavoratori in attesa di occupazione. Corsi che potrebbero essere gestiti dai Centri dell’Impiego.
La sicurezza sul lavoro ci deve essere per tutti e gli studenti, finchè sono tali, debbono stare a scuola e magari poter usufruire di quei laboratori interni diventati sempre più rari in una scuola sempre de-finanziata. Per questo ci opponiamo alla cd. Alternanza Scuola/lavoro. Siamo stanchi di infortuni in capo agli studenti come pensiamo sia messa in buona evidenza dalla testimonianza di una madre che ha dovuto perdere il proprio figlio deceduto nel 2022 proprio durante l’A S/L.
Sicuri, della buona riuscita del convegno, ribadiamo la nostra convinta partecipazione chiedendo che alcune delle nostre proposte siano patrimonio della relativa discussione.
Lo abbiamo detto, e lo ripetiamo, Cassino Popolare non è uno slogan né un cartello elettorale ma un progetto politico che va oltre la consultazione del 8 – 9 giugno 2024. Nasce dalla volontà di donne e uomini per la gestione democratica della Res Publica e dei processi amministrativi, svolgendo il proprio ruolo politico indipendentemente dal fatto che non ha un proprio rappresentante nel consiglio comunale.
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