Cronaca - Secondo i giudici supremi, la sentenza d’Appello avrebbe mostrato delle criticità nella valutazione delle prove, con alcuni indizi a carico della famiglia Mottola che non sarebbero stati adeguatamente considerati. La soddisfazione dei legali Salera, De Santis e Iafrate
Colpo di scena nell’infinita vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce trovata morta nel 2001. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura Generale, annullando la sentenza di secondo grado che aveva assolto Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, imputati per la morte della ragazza.
Secondo i giudici supremi, la sentenza d’Appello avrebbe mostrato delle criticità nella valutazione delle prove, con alcuni indizi a carico della famiglia Mottola che non sarebbero stati adeguatamente considerati. Da qui la decisione di rinviare il processo alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, che dovrà riesaminare il caso e pronunciarsi nuovamente sulla responsabilità degli imputati.
La decisione della Cassazione segna una svolta importante in un’inchiesta che va avanti da oltre vent’anni e che non ha ancora trovato una verità definitiva. Gli avvocati dei Mottola si dicono delusi, ribadendo l’innocenza dei loro assistiti e annunciando battaglia nel nuovo processo d’Appello. Grande soddisfazione invece da parte degli avvocati di parte civile Dario De Santis, Sandro Salera e Antonio Iafrate. Ora si attende la nuova fase del procedimento, che si preannuncia complessa e ricca di colpi di scena. L’omicidio di Serena Mollicone, dopo più di vent’anni, continua a chiedere giustizia.
Articolo precedente
Gol, emozioni e sorprese: il weekend di calcio dilettantistico riscrive le classificheArticolo successivo
Scomparsa di Franco Vettese, dopo 5 mesi riprendono le ricerche