Unicas, il caso Tfa tiene banco all'inaugurazione dell'anno accademico

Cronaca - Gli studenti: "Quanto accaduto ci richiama alla necessità di attenzionare i processi". Il rettore Dell'Isola: Essere addolorati non significa accettare acriticamente comportamenti deprecabili o, ancor peggio, azioni illecite. L'università è sempre parte lesa"

Unicas, il caso Tfa tiene banco all'inaugurazione dell'anno accademico
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 24-03-2025 11:20 - Tempo di lettura 2 minuti

Non poteva mancare un accenno allo scandalo del Tfa nella cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico dell'Unicas.Un episodio che, come ha sottolineato Stefano Sforza, rappresentante degli studenti nel suo intervento, ha scosso l'intera comunità universitaria.

Sforza ha evidenziato come gli studenti tengano all'immagine e alla trasparenza del loro ateneo. L'inchiesta sul TFA ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, portando gli studenti a chiedere maggiori garanzie sui processi interni dell'università.

Ed ha spiegato: "Mio malgrado, non possiamo esimerci dal menzionare la vicenda dell’inchiesta del TFA che ci ha colpiti, poiché tutti noi teniamo all’immagine e alla trasparenza della nostra Università. Quest’episodio, se da un lato ci indica la retta via del garantismo, come elemento fondamentale dello Stato di diritto, dall’altro lato ci richiama alla necessità di attenzionare i processi, anche in virtù del fatto che la previsione e l’organizzazione di altre forme di offerta non debba gravosamente impattare sul normale svolgimento della didattica e della vita universitaria degli studenti".

Senza mai nominare l'inchiesta, ma con implicito riferimento a quanto accaduto, ha fatto cenno alla vicenda anche il Magnifico rettore. "Connettersi con gli altri ad un livello profondo - ha spiegato Dell'Isola - ci aiuta a cementare il nostro senso di appartenenza, ma anche a capire perché si possa sbagliare. Essere “addolorati” per una ferita al corpo docente e non docente non significa quindi essere sempre e comunque “solidali”, soprattutto se si tradisce la propria missione. Né significa accettare acriticamente comportamenti deprecabili o, ancor peggio, azioni illecite. 

Il rettore ha quindi specificato: "L’Università è sempre “parte lesa”, anche laddove solo uno dei suoi membri compie azioni che ne danneggiano l’immagine e ne compromettono la legittimità dei processi amministrativi. Con sincero rammarico, rilevo invece che talvolta, nel tentativo di semplificare, o ancor peggio di amplificare i fatti, vengono generalizzate situazioni ascrivibili a singoli individui, portando a “sistema” un comportamento del tutto “singolare”.

In tal modo - ha concluso Dell'Isola - a fronte delle centinaia di persone che lavorano con onestà e dedizione, prevale l’immagine della presunta disonestà di qualcuno, alimentando peraltro la crescente sfiducia nelle istituzioni. È molto difficile descrivere (senza rischiare di cadere nella retorica o nel buonismo) il nostro “Sistema Universitario”, quello "autentico", quello fatto di entusiasmo e competenza. Quello di una Università che ho sempre definito totalizzante".





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