Opinioni - Il prof. Mario Costa replica al segretario provinciale di Azione, Antonello Antonellis: "Eppure ci si conosce da vecchia data per aver militato nella stessa parrocchia politica, il Pd, prima della sua migrazione verso altro lido. Noi che apparteniamo, invece, alla fauna stanziale, siamo rimasti dove eravamo."
Al segretario provinciale di Azione, Antonello Antonellis, dobbiamo una risposta. Gliela dobbiamo perché, accusandoci di “atteggiamento antipolitico” sol perché, quando proprio ci vuole, mettiamo (come abbiamo fatto) “le birbe alla berlina”, mostra di aver capito l’esatto contrario della finalità del nostro scritto sulla gazzarra inscenata nell’ultimo consiglio comunale.
La finalità è invece proprio quella di difendere la “Politica”; nonché difendere il ruolo e l’immagine di chi è stato scelto dagli elettori per farla; naturalmente nella maniera dovuta. Oseremmo dire in modo “onorevole”, ma, con i tempi che corrono, sarebbe troppo: rischieremmo forse di farci ridere appresso.
Probabilmente non siamo stati chiari abbastanza nel nostro dire, al punto da aver indotto il segretario provinciale del partito di Calenda a formulare un giudizio così severo. Eppure ci si conosce da vecchia data per aver militato nella stessa parrocchia politica, il Pd, prima della sua migrazione verso altro lido. Noi che apparteniamo, invece, alla fauna stanziale, siamo rimasti dove eravamo.
Abbiamo posto un problema serio qual è l’agibilità democratica dell’assise cittadina. E’ questo il luogo del confronto che, per essere produttivo, richiede l’osservanza di determinate regole. Sono quelle codificate nel regolamento. Poi ce ne sono altre la cui applicazione deriva dalla maturità e dal civismo di ciascuno.
Il problema posto non ha nulla a che vedere con l’antipolitica. Riguarda il modo di stare in questo luogo della democrazia da parte di alcuni degli eletti di una città matura, la cui immagine, proiettata all’esterno, va tutelata. Il giudizio su chi abita in questa città è condizionato anche dall’immagine che arriva dal suo consiglio comunale.
Chi pensa di andare lì per contravvenire allo statuto, al regolamento, alle norme del vivere civile, va fermato, ostacolato, insomma va messo nella condizione di non nuocere all’immagine di questa città; oltre che ai lavori del consiglio comunale, ovviamente. L’antipolitica è altra cosa. Ma questo il segretario di Azione lo sa bene.
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