Denso Cassino, stop allo sciopero: un sospiro di sollievo tra luci e ombre

Economia - Fim, Fismic e Uilm siglano l'intesa che impegna l'azienda ad introdurre nuova attività produttive, per la Fiom-Cgil si tratta di una "vittoria di Pirro" e non firma. Andrea Di Traglia: "Il progetto Algeria non viene confermato e non c'è diversificazione"

Denso Cassino, stop allo sciopero: un sospiro di sollievo tra luci e ombre
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 14-05-2025 09:53 - Tempo di lettura 2 minuti

Dopo giorni di mobilitazione, scioperi e presidi davanti ai cancelli dello stabilimento Denso di Cassino, le segreterie provinciali di FIM-CISL, FISMIC, UILM e la RSU di stabilimento hanno annunciato un accordo con la direzione aziendale definito "un risultato importante". Il comunicato congiunto diffuso in data odierna sottolinea come sia stato scongiurato il rischio di chiusura del sito e di licenziamento per i lavoratori.

L'accordo prevede, inoltre, l'impegno dell'azienda a introdurre nuove lavorazioni produttive, considerate "fondamentali per dare prospettive al sito". È stato anche fissato un calendario di incontri tra azienda e sindacati per monitorare l'attuazione dell'accordo e pianificare il futuro. Le sigle sindacali firmatarie esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto della "determinazione e unità di tutte le lavoratrici e i lavoratori", sottolineando come la solidarietà dimostrata abbia fatto la differenza.

Tuttavia, non tutte le organizzazioni sindacali condividono questo ottimismo. La Fiom-Cgil non ha firmato l'accordo, esprimendo una posizione critica e cauta. Il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Andrea Di Traglia, ha dichiarato: "Non c'è nulla di concreto che va a diversificare le produzioni dal momento che il progetto Algeria per la plancia della 500 non viene confermato. Parliamo esclusivamente di ricambi, non c'è un progetto di lungo respiro dunque per noi non ci sono assolutamente le condizioni per cantare vittoria".

La Fiom-Cgil, pur riconoscendo l'importanza di aver evitato la chiusura del sito, evidenzia la mancanza di un piano industriale a lungo termine che possa garantire una reale diversificazione produttiva e un futuro stabile per lo stabilimento di Cassino. La mancata conferma del progetto Algeria, secondo Di Traglia, rappresenta un elemento di forte preoccupazione, relegando al momento l'attività del sito alla sola produzione di ricambi, senza prospettive di crescita significative.

La spaccatura tra le sigle sindacali evidenzia una lettura differente della portata dell'accordo raggiunto. Se FIM, FISMIC e UILM lo considerano un passo avanti fondamentale per la salvaguardia del sito e l'introduzione di nuove attività, la Fiom-Cgil rimane scettica sulla sua capacità di garantire un futuro solido e duraturo per i lavoratori della Denso di Cassino.

La partita per il futuro dello stabilimento sembra quindi tutt'altro che conclusa.





Articoli Correlati


cookie