Economia - Con soli 48 giorni lavorati nei primi cinque mesi del 2025 e salari decurtati, i dipendenti accolgono il rinnovo contrattuale che prevede un aumento medio del 7% e 140 euro in più al mese per il biennio. Ancora tutto fermo, invece, per il del Contratto dei Metalmeccanici: il 20 giugno nuovo sciopero
Appena 48 giorni di lavoro (su 98) nei primi cinque mesi del 2025, i cancelli dello stabilimento Stellantis si sono chiusi per l'ennesima volta il 30 maggio e riapriranno solamente martedì prossimo: gli ammortizzatori sociali ormai da anni, e quest’anno in maniera ancora più importante, stanno decurtando le buste paga degli operai con salari inferiori ai mille euro al mese.
Ieri, però, per le tute rosse Alfa Romeo di Cassino - e più in generale per tutti i lavoratori italiani della multinazionale - è arrivata una bella notizia: la dirigenza aziendale e i sindacati hanno firmato il rinnovo del contratto che prevede aumenti in busta paga di circa il 7%. In termini assoluti significa incrementi medi mensili sulla paga base di 140 euro per i prossimi due anni e 350 euro complessivi nel quadriennio, con riflessi su tutti gli istituti connessi, compreso il premio variabile il cui importo massimo supera ormai il 10% della retribuzione base annua. Inoltre saranno riconosciute due erogazioni una tantum di 240 euro ciascuna.
L’aumento complessivo è di circa 6.6 punti percentuali pari a 134,96 euro (area due) e 139,80 euro (area tre) per il biennio 2025-2026, con scadenza il 31 dicembre 2026. E’ prevista una prima tranche del 3,7% nella busta paga di giugno, una seconda tranche del 2% a gennaio 2026. Infine una terza tranche di 0,80% verrà erogata a novembre 2026. Prevista anche una-tantum di 480 euro, che saranno erogate il 50% nella busta paga di giugno 2025 e i restanti nella busta paga di aprile 2026. L’accordo sottoscritto prevede anche il miglioramento degli indicatori del premio di risultato per il gruppo Stellantis.
“Il rinnovo del biennio economico del CCSL - commentano dalla Fim-Cisl – è un fatto positivo per i lavoratori e il Paese e arriva dopo l’annuncio della settimana scorsa della scelta da parte del Gruppo Stellantis del nuovo a.d. Antonio Filosa. L’intesa rappresenta un buon segnale a cui dovrà seguire un rafforzamento del piano industriale del Gruppo Stellantis al fine migliorare tutti i temi relativi alla transizione a partire dagli investimenti e dalla salvaguardia dell’occupazione in Italia”.
L’intesa è particolarmente importante perché interessa uno dei settori più importanti dell’industria metalmeccanica, in un momento particolarmente difficile. “Questo - spiega Mirko Marsella della Fim-Cisl - dimostra che è possibile rinnovare i contratti anche nei momenti di crisi. Ci auguriamo che questo serva anche a riaprire il confronto con Federmeccanica e Assistal sul CCNL, sarebbe un ottimo segnale di responsabilità nei confronti dei lavoratori del sindacato e del Paese”.
Per quel che riguarda il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici - che nel territorio del Cassinate è rappresentato soprattutto dalle aziende dell’indotto Stellantis - è infatti tutto fermo, e dopo le ultime mobilitazioni dello scorso aprile, un nuovo sciopero è stato annunciato per il prossimo 20 giugno con sit-in previsti anche nella fabbriche della Ciociaria.
Oggi intanto i sindacati si godono però la vittoria per quanto ottenuto con Stellantis. “Con questa intesa - dice Gennaro D’Avino della Uilm - si completa dunque l’accordo dell’8 marzo 2023 a copertura dell’intero quadriennio 2023-2026 e si consegue il totale recupero inflattivo sulla paga base, nonché l’incremento dei premi, pur in un momento di grande difficoltà per il settore automotive. Confidiamo che lo stesso spirito di confronto che l’ha resa possibile possa ora guidarci nell’affrontare le difficili sfide industriali che ci aspettano”.
Per Antonio Spera dell’Ugl metalmeccanici, infine, si tratta di "un accordo importante, in un momento molto delicato nel settore dell'industria e soprattutto dell'automotive, che pone le basi per il prossimo biennio".
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