Economia - Una significativa delegazione di lavoratori del settore, in occasione delle sciopero nazionale, si è ritrovata ieri mattina sotto la sede di Confindustria per sollecitare lo sblocco delle trattative sul nuovo Ccnl. Ad organizzare la protesta i tre sindacati, che rivendicano la massiccia adesione a livello nazionale, con punte del 90% in provincia di Frosinone
Una massiccia delegazione partita all'alba dalla provincia di Frosinone, legata a doppio filo alle sorti di Stellantis si è ritrovata ieri mattina a Roma sotto la sede di Confindustria. La protesta dei lavoratori metalmeccanici è stata organizzata ancora una volta da Fim, Fiom e Uilm, per rivendicare un accordo sul rinnovo del contratto di categoria, atteso invano da oltre un anno. La giornata di sciopero nazionale di 8 ore, l'ennesima di una serie che ha già accumulato 40 ore di astensione dal lavoro, ha registrato un'adesione massiccia, superando l'80% a livello nazionale e toccando quasi il 90% nella provincia di Frosinone.
I leader sindacali provinciali, Andrea Di Traglia (Fiom), Mirko Marsella (Fim) e Gennaro D'Avino (Uilm), hanno ribadito il successo straordinario dello sciopero nazionale, che ha visto centinaia di migliaia di metalmeccanici manifestare in tutta Italia.
"Con oggi sono 40 le ore di sciopero complessivamente realizzate dai lavoratori per riaprire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro", hanno dichiarato all'unisono. Il messaggio a Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica è forte e chiaro: i lavoratori si aspettano risposte concrete. Anche perché, proprio poche settimane fa, è stato rinnovato il contratto per quel che concerne i lavoratori dello stabilimento Stellantis.
I lavoratori della Ciociaria anche in questa occasione hanno dimostrato una partecipazione straordinaria, con quasi il 90% dei metalmeccanici che ha incrociato le braccia: anche nelle fabbriche del Cassinate legate all'indotto Stellantis si è registrata un'adesione di oltre l'80%.
Intanto, mentre i metalmeccanici lottano per il loro contratto, un'altra emergenza si fa strada con l'arrivo del gran caldo: la sicurezza nei cantieri. Francesco Agostini, segretario generale Filca-Cisl Lazio, sottolinea come i cantieri restino i luoghi con il maggior numero di infortuni, con una media nazionale di una vittima ogni due giorni. In questo contesto, l'ordinanza della Regione Lazio, che vieta il lavoro in determinate condizioni di caldo, è un'ottima notizia, ma non basta.
"Bisogna informare, prevenire e vigilare, per garantire davvero la sicurezza, la salute e la dignità dei lavoratori dell'edilizia", spiega Agostini della Filca-Cisl del Lazio e all'unisono, le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno chiesto un incontro urgente al ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e ai presidenti delle Commissioni Salute e Sicurezza di Camera e Senato, per affrontare il tema dei rischi da esposizione ad alte temperature.