Opinioni - I dem verso il quarto congresso provinciale: è ora di guardare oltre gli steccati correntizi e superare le inutili dispute sulle rappresentanze istituzionali. Bisogna proiettarsi in un lavoro nel segno della continuità politica della linea Schlein e nella costruzione di alleanze indispensabili che siano alternative al centrodestra e che abbiano consensi su un programma di rinascita della provincia
di Ermisio Mazzocchi*
PD MISSION POSSIBLE Le scelte compiute dal Commissario, Federico Gianassi, hanno determinato l’avvio del IV congresso provinciale del PD.
Un congresso di vitale importanza in relazione agli avvenimenti accaduti in questi ultimi anni. Il momento storico richiede urgentemente che il PD, come forza progressista e di sinistra, assuma un carattere fortemente di massa con un profondo radicamento sociale e territoriale.
È indispensabile che ci sia la massima chiarezza – non quella che abbiamo letto su un quotidiano locale – finalizzata a un campo largo che non abbia confini e barriere ideologiche.
Tutta l’impostazione del congresso deve assicurare un confronto leale e franco sulle questioni essenziali della società provinciale in una definita identità ideale. Un confronto che sia coinvolgente, partetecipato, e che metta al centro le grandi questioni che interessano le lavoratrici, i lavoratori, i giovani e i pensionati di questa provincia.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
L’obiettivo è quello della costruzione di un impianto politico-programmatico che avvii un riassetto strategico del ruolo del PD nella consapevolezza di fronteggiare, in maniera vincente, una Destra nazionalista e populista e di affrontare una crisi socio-economica profonda e drammatica, in convinta sintonia con la direzione di Elly Schlein.
Occorre avere un partito combattivo in grado di produrre un progetto per il rinnovamento dell’intera provincia e fortemente radicato nei territori.
Gli iscritti del PD chiedono un congresso che affronti i reali problemi della gente e sappia prospettare soluzioni alle condizioni di estrema difficoltà che gravano sulla vita dei cittadini, non che si perda nella ricerca di nuovi equilibri interni. Contrapposizioni e divergenze hanno già fatto il loro tempo e hanno prodotto sconfitte continue dal 2012 ad oggi.
Gli anetemi, il muro contro muro, l’uno è meglio dell’altro producono solo divisioni e bloccano ogni azione politica del PD che è essenziale per accreditarsi come partito dell’alternativa garante di un progresso sociale.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
Il risultato positivo dovrà essere la definizione concreta ed evidente di quelle condizioni che affermino la credibilità del PD e una connessione sentimentale con il suo popolo e i cittadini tutti.
Il IV congresso non nasce dal nulla.
A tal proposito c’è stato in questi anni un lavoro intenso, sostenuto e condiviso dai 18 membri della segreteria e dai 112 membri della direzione provinciale, espressioni delle diverse aree politiche – Rete Democratica, Base Riformista, Promessa Democratica, Parte da Noi – che si sono assunti la responsabilità di tutte le scelte politiche e organizzative. Bisogna andare avanti. La stessa Segreteria ha mantenuto una compattezza e una continuità nella propria composizione dalla sua costituzione sino a oggi senza lacerazioni.
Ma questo non basta più.
In questi quattro anni il PD ha subìto una forte pressione, in cui sono state spese tutte le sue energie in campagne elettorali comunali – tra il 2021 e il 2024 sono stati rinnovati 70 consigli comunali – si è svolto il congresso nazionale, si sono tenute le elezioni regionali, parlamentari, europee, le cui candidature e la cui composizione delle alleanze, per quanto riguarda i comuni, sono state approvate da tutti senza nessuna dichiarata opposizione.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
Pesanti sono stati gli effetti che hanno prodotto il Covid e il lockdown per quel che concerne i rapporti con il territorio, gli incontri con i propri iscritti e le assemblee pubbliche, iniziative penalizzate e impedite nel loro normale svolgimento.
A tutto ciò si deve aggiungere l’attenzione di tutto il partito per la profonda crisi economica e sociale che non ha precedenti, con fabbriche che chiudono e una sanità allo sbando.
Affermare che nulla è stato fatto mi sembra fuorviante al fine di avviare un serio confronto sulle future sfide del PD in questa provincia.
Ma ora ci attende un maggiore impegno verso quelle priorità emerse negli ultimi mesi, quali il lavoro, la crisi di Stellantis, la sanità pubblica abbandonata per favorire il privato, l’impoverimento della qualità della vita – la Caritas denuncia l’aumento della richiesta di aiuto – i servizi e l’assistenza carenti, la povertà crescente.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
Un congresso che deve guardare oltre gli steccati correntizi e superare le inutili dispute sulle rappresentanze istituzionali. Proiettarsi in un lavoro nel segno della continuità politica della linea Schlein e nella costruzione di alleanze indispensabili che siano alternative al centrodestra e che abbiano consensi su un programma di rinascita della provincia.
Tutto ciò implica che il PD debba sviluppare una politica di larghe alleanze sostenuta da una collaborazione tra tutte le forze democratiche e progressiste di centrosinistra, da 5S al PSI, che coinvolga le diverse e articolate espressioni della società e il cui fine deve essere la condivisione di un progetto comune.
Su questa piattaforma è possibile costruire un impianto politico di alleanze che deve guardare alle prossime scadenze elettorali di comuni come quello di Frosinone, dove ci sono tutte le condizioni per comporre uno schieramento al fine di sconfiggere il centrodestra.
La segretaria Elly Schlein ha chiaramente indicato i criteri per formare le alleanze unicamente nell’ambito delle forze progressiste e democratiche.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
A questa determinazione politica ci si deve attenere e rifiutare qualsiasi coinvolgimento di forze ed espressioni del centrodestra.
Solo così si potranno evitare gli errori del passato, quando si sono costruite alleanze ibride. Si è persino corso il rischio di accordi con il partito di FdI, cosa che sarebbe potuta avvenire a Veroli se non ci fossero stati un intervento della Direzione nazionale e forti proteste, pervenute anche dagli ambienti democratici di Ceccano e su organi di stampa locale.
Solo una chiara scelta politica di alleanze, quelle indicate dalla Schlein, consente al PD di ottenere risultati che portano alla vittoria il centrosinistra, come è avvenuto a Cassino, a Ceccano, a Genova, a Taranto, a Trento, a Ravenna, a Nuoro…
Il congresso dovrà confermare questa condizione politica, indispensabile se si vuole vincere in molti comuni e superare nelle prossime competizioni elettorali per il Parlamento quel circa 14% di consensi che dura da circa 12 anni.
PD Mission possible: ricostruire la propria credibilità
Questa sarà la vera svolta di cambiamento radicale rispetto ai primi due decenni di questo secolo.
Ci attendono prove durissime ma anche entusiasmanti, che possiamo superare e vincere se adotteremo una politica rivolta a favorire la partecipazione per la rinascita dei territori provinciali.
Avremo in questa provincia un PD che così potrà essere sano, vivo, dinamico, pieno di passione, che non vuole trasformarsi in un campo di battaglia in cui il finale è la vittoria dell’uno e l’annientamento dell’altro.
Il PD sappia ritrovare e conservare le sue antiche radici, rinsaldare i suoi valori costituenti di partecipazione e di democrazia, e essere fedele al suo impegno per l’affermazione dei diritti e per il progresso.
Questo è il compito che dobbiamo assumerci con il congresso più importante nella storia del Partito Democratico.
*L'articolo ci è stato gentilemente concesso da UnoeTre.it
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