Economia - Grazie a questo accordo nelle farmacie del Lazio si potranno effettuare prestazioni diagnostiche a carico del SSR. Per Vincenzo Vittorelli, presidente della Fenaspat, si tratta di un "provvedimento illegittimo che crea un precedente pericoloso", ricordando come per accreditarsi "le strutture private convenzionate devono seguire un iter amministrativo rigido e complesso"
La Regione Lazio ha approvato lo schema di protocollo attuativo della c.d "farmacia dei Servizi". In forza di questo accordo, nelle farmacie del Lazio si potranno effettuare prestazioni diagnostiche a carico del SSR come ad es. tele - ECG, Holter Cardiaco e Pressorio. Il protocollo prevede un fondo di dotazione pari a € 1,4 milioni.
"Le farmacie - dichiara l'avvocato Vincenzo Vittorelli, presidente della Federazione Nazionale Sanità Privata Accreditata Territoriale - non saranno più solo un luogo dove acquistare farmaci, ma strutture polifunzionali dove poter effettuare esami diagnostici a carico del SSR. Si tratta di un provvedimento illegittimo che crea un precedente pericoloso. Infatti, le strutture private convenzionate devono seguire un iter amministrativo rigido e complesso, prima dell'accreditamento con il SSR, rispettando requisiti clinici, tecnologici ed organizzativi. Adesso, invece, si consente alle farmacie di operare come una struttura sanitaria che eroga prestazioni diagnostiche specialistiche rimborsate dal sistema pubblico. Le farmacie non sono autorizzate e non possono operare come una struttura sanitaria".
"Siamo al fianco della Regione Lazio nell'azione di abbattimento delle liste d'attesa, che sta registrando importanti risultati, ma questo non può avvenire stravolgendo le regole. Si può e si devono abbattere i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche, ma operando in sinergia con la rete dei poliambulatori che va adeguatamente potenziata" ha concluso Vittorelli.
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