Attualità - Alla Sala Restagno un incontro promosso da Latium Novum e dal Comune per riscoprire l’attualità del pensiero platonico. Il momento centrale dell’evento è stato affidato al professor Filippo Materiale
Il 28 ottobre la Sala Restagno del Comune di Cassino ha ospitato un incontro di alto valore culturale dedicato a La morte di Socrate nel racconto di Fedone, uno dei testi più intensi della filosofia antica.
L’evento, organizzato da Latium Novum in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha rappresentato un’occasione di confronto e riflessione sull’eredità morale e intellettuale del filosofo ateniese, ancora oggi simbolo di libertà di pensiero e coerenza etica.
I lavori si sono aperti con gli interventi del sindaco Enzo Salera e dell’assessora alla Cultura Gabriella Vacca, che hanno rimarcato l’importanza della divulgazione del pensiero classico come fondamento della formazione civile e umana.
A introdurre i temi del dialogo platonico è stata la professoressa Floriana Giannetti, che ha delineato il Fedone come un testo profondamente umano e spirituale, capace di coniugare la riflessione filosofica con l’esperienza del morire.
Il momento centrale dell’evento è stato affidato al professor Filippo Materiale, che ha guidato il pubblico in una lettura appassionata e lucida del dialogo, illustrando come la serenità di Socrate di fronte alla morte rappresenti la naturale conclusione di un’esistenza consacrata alla ricerca della verità e alla cura dell’anima.
Attraverso le parole del Fedone, l’incontro ha restituito al pubblico la straordinaria attualità di un pensiero che, pur nato nell’Atene del V secolo a.C., continua a parlare alla coscienza moderna: la filosofia, come ha ricordato Materiale, è l’arte di imparare a morire, ma anche — e soprattutto — di imparare a vivere con consapevolezza e libertà interiore.
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