CRONACA - Un flash mob di alcuni attivisti a Cassino torna ad accendere i riflettori sul certificato verde: "Può essere riproposto in un qualunque momento e per qualunque motivo venga ritenuto valido, non riteniamo superfluo ragionare su ciò che finora ha rappresentato". In campo anche i militanti di Italexit di Danilo Evangelista
"In questo periodo può risultare superfluo o addirittura insensato organizzare proteste no green pass, dal momento che questo tipo di restrizione viene via via sempre più allentata. L'evento da noi organizzato, infatti, non si è trattato di una protesta: abbiamo cercato un incontro con le persone, con un'azione collettiva che aveva il solo obiettivo di lasciare un segno visivo, di sensibilizzare e di creare un confronto facendo sentire, con rispetto, anche le nostre voci. Non siamo certi che questa sia la fine del green pass: uno strumento che già è stato impiegato ed ampiamente accettato e tollerato dalla maggioranza può essere riproposto in un qualunque momento e per qualunque motivo venga ritenuto valido".
A parlare sono alcuni attivisti che nei giorni scorsi hanno tenuto un flash mob a Cassino accendendo i riflettori su tale tematica. In campo un comitato di liberi cittadini che coinvolge tutta la provincia di Frosinone e parte della provincia di Latina: "Unione di consapevoli e di aiuto nel basso Lazio" (contatto: unioneresistenzabassolazio@gmail.com).
"Nonostante sul territorio si siano creati comitati spontanei di varie città - Cassino, appunto, con Sora, Formia e altri comuni - ci coordiniamo e collaboriamo a vicenda, dove possibile, nelle varie iniziative: sociali ma anche culturali o di semplice svago, confronto e mutuo sostegno.
L'iniziativa- spiegano gli attivisti - ha visto la partecipazione e il sostegno anche di Italexit con Paragone del cassinate con il coordinatore Dott. Danilo Evangelista ed altri membri del gruppo locale che hanno garantito la loro presenza per sostenere il diritto alle libertà individuali e di scelta".
Concludono i manifestanti: "Se anche questa ne fosse davvero la fine, non riteniamo superfluo ragionare ancora su ciò che il green pass è stato. La medicina, dalle sue origini ippocratiche, si è sempre basata sul consenso informato: uno strumento che forza l'individuo a prestare il consenso pena l'esclusione dalla vita sociale e da diritti fondamentali come il diritto al lavoro, allo studio, a spostarsi liberamente sul territorio con l'uso del trasporto pubblico è uno strumento che esce al di fuori dell'etica medica."
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